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Sentenza Corte UE e precari della scuola

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sentenza Corte UE precari

Sentenza Corte UE e precari della scuola:

È di ieri, 26 novembre 2014, la sentenza della Corte dell’UE che tanto sta facendo discutere le parti in gioco le organizzazioni sindacali che “rappresentano” i precari della scuola da una parte, il Governo e il Ministero dell’Istruzione dall’altra.

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Accordo quadro tra INAIL e Assomusica

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Accordo quadro tra INAIL e Assomusica:

L’INAIL, con comunicato del 26 novembre 2014, ha reso noto di aver sottoscritto con Assomusica un’intesa di durata triennale per lo sviluppo di progetti volti alla riduzione sistematica degli infortuni nel comparto dell’organizzazione e produzione di spettacoli dal vivo, segnati negli ultimi anni da alcuni gravi incidenti.

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Nuovo sistema gestione DURC interno

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feux de signalisation_2

Nuovo sistema gestione DURC interno:

L’INPS, con il Messaggio n. 9152 del 26 novembre 2014, ha fornito chiarimenti sul nuovo sistema di gestione DURC interno, resisi necessari a seguito delle segnalazioni pervenute sia dalle varie Sedi dell’Istituto che dai contribuenti.

L’ Istituto ha pertanto precisato che il preavviso di DURC interno negativo invita il datore di lavoro a sanare le irregolarità ivi evidenziate entro 15 giorni dalla notifica e pertanto il computo del termine per regolarizzare deve essere calcolato come segue:

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Jobs Act e cure parentali

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Congedo parentale covid-19, le ultime indicazioni INPS

Jobs Act e cure parentali: 

Le altre novità introdotte dal Jobs Act, di cui al DDL approvato alla Camera, ha introdotto novità che riguarderanno anche la maternità e le cure parentali, e nello specifico:

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Jobs Act: controlli, contratti e attività ispettiva

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Jobs act e cassa integrazione guadagni: al via il decreto in scadenza

Jobs Act: controlli, contratti e attività ispettiva

Nel DDL relativo alla Riforma del Lavoro, approvato dalla Camera, vengono introdotte altre novità che di seguito sinteticamente si riportano:

IMPIANTI DI CONTROLLO

Viene richiesta nel Jobs Act l’aggiornamento della disciplina dei controlli a distanza sugli impianti e sugli strumenti di lavoro, tenendo conto dell’evoluzione tecnologica e contemperando le esigenze produttive ed organizzative dell’impresa con la tutela della dignità e della riservatezza del lavoratore. In pratica si chiede la revisione dell’articolo 4 dello Statuto dei  lavoratori il quale vieta il controllo a distanza dei lavoratori.

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Jobs Act licenziamenti e ammortizzatori sociali

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Articolo 18 Statuto Lavoratori, inammissibile il referendum

Jobs Act licenziamenti e ammortizzatori sociali:

La nuova Riforma del Lavoro contenuta nel Jobs Act porterà grandi novità in particolare per la questione dei licenziamenti e degli ammortizzatori sociali.

Si sente parlare della introduzione del nuovo contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti che – in base all’anzianità di servizio del lavoratore – porterà al superamento del diritto alla reintegrazione, con corresponsione al suo posto di un indennizzo (quantificato, probabilmente, in un mese di retribuzione per ogni anno di lavoro se le parti sono d’accordo, altrimenti un mese e mezzo di retribuzione per ogni anno di servizio in caso mancato accordo e conseguente impugnazione del licenziamento innanzi al magistrato del lavoro, con un tetto massimo che verrà probabilmente fissato a 24 o 36 mensilità).

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Sì della Camera al Jobs Act

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Jobs Act ecco la guida operativa al decreto correttivo

Sì della Camera al Jobs Act: 

La Camera dei Deputati ha approvato il Jobs Act con 316 voti favorevoli e 6 contrari, ora il DDL passa all’esame definitivo del Senato.

Si segnalano, tra gli altri, i seguenti punti fondamentali:

AMMORTIZZATORI SOCIALI:

  • razionalizzazione e semplificazione delle procedure burocratiche per beneficiare degli ammortizzatori sociali anche in caso di perdita del posto di lavoro;
  • costituzione di una Agenzia nazionale per l’occupazione;
  • universalizzazione dell’ASPI con estensione anche ai lavoratori con contratto di collaborazione coordinata e continuativo;
  • disoccupazione involontaria: eventuale introduzione dopo la fruizione dell’ASPI di una prestazione priva di copertura figurativa limitata ai lavoratori in disoccupazione involontaria che presentino valori ridotti nell’indicatore della situazione economica equivalente;
  • eliminazione dello stato di disoccupazione come requisito per l’accesso a servizi di carattere assistenziale;
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Licenziamenti collettivi anche per i dirigenti

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Licenziamenti collettivi per dirigenti

Licenziamenti collettivi anche per i dirigenti:

Oggi, 25 novembre 2014, entra in vigore la L.n. 161 del 2014 – Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione Europea – Legge europea 2013-bis), pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 261 del 10.11.2014.

Grazie alle disposizioni dell’art. 16, sono state incluse le categorie dei dirigenti e le loro organizzazioni sindacali tra coloro ai quali si applicano le disposizioni contenute nella L.n. 223/1991 che disciplina i licenziamenti collettivi.

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Domande e Risposte sul licenziamento

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Reintegra nel posto di lavoro per licenziamento illegittimo

Domande e Risposte sul licenziamento

Quando può essere licenziato un lavoratore?

Un lavoratore può essere licenziato per giusta causa o per giustificato motivo soggettivo o oggettivo: il licenziamento per giusta causa (o licenziamento disciplinare) è quello determinato da un inadempimento contrattuale del lavoratore talmente grave da non consentire la prosecuzione, anche provvisoria, del rapporto di lavoro, mentre il licenziamento per giustificato motivo soggettivo si verifica a seguito di inadempimento contrattuale del lavoratore che, pur essendo di notevole importanza, consente la prosecuzione del rapporto di lavoro durante il periodo di preavviso. Pertanto, mentre nel licenziamento per giusta causa il datore di lavoro è dispensato dall’obbligo di dare il preavviso, nel licenziamento per giustificato motivo il recesso deve sempre essere preceduto dal preavviso.

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Jobs Act e conciliazioni cause lavoro

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Jobs Act e conciliazione cause lavoro

Jobs Act e conciliazioni cause lavoro

In tema di licenziamenti per motivi economici nel Jobs Act si mira a consolidare la conciliazione preventiva tra datore di lavoro e lavoratore, già introdotta con la Riforma Fornero. Infatti, a due anni da tale Riforma i dati parlano chiaro: ben il 50% delle (oltre 40.000) procedure aperte per licenziamenti economici si sono chiuse con una conciliazione nelle competenti sedi (Direzioni Territoriali del Ministero del Lavoro), ove datore di lavoro (aziende con più di 15 dipendenti) e lavoratori (da licenziare) si incontrano per trovare un accordo (economico) al fine di evitare l’instaurarsi di un giudizio in tribunale.

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