venerdì, Settembre 6, 2024
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Stop incarichi dirigenziali personale in quiescenza

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Stop incarichi personale in quiescenza

Stop incarichi personale in quiescenza:

Il Dipartimento della Funzione Pubblica, con la Circolare n. 6 del 4 dicembre 2014, di interpretazione e applicazione dell’art. 5, comma 9, del D.L. n. 95/2012, come modificato dall’art. 6 del D.L. n. 90 del 2014, ha reso note alle Amministrazioni Pubbliche le indicazioni sulla interpretazione e sull’applicazione della nuova disciplina circa lo stop agli incarichi dirigenziali a ex personale in quiescenza.

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Modiche in peius criteri di calcolo quota retributiva

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Oneri per riscatto: nuove modalità di pagamento

Modiche in peius criteri di calcolo quota retributiva

La Sezione Lavoro della Corte Suprema di Cassazione, con Ordinanza interlocutoria n. 25688 del 4 dicembre 2014, ha rimesso gli atti al Primo Presidente, per l’eventuale assegnazione alle Sezioni Unite, della questione, considerata di massima importanza, sulle modalità di riliquidazione della pensione di anzianità, in caso di modifiche “in peius” dei criteri di calcolo della quota retributiva, secondo il sistema del “pro rata”, nel regime dettato dall’art. 1, comma 12, della legge 8 agosto 1995, n. 335, prima delle modifiche apportate dall’art. 1, comma 763, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, alla luce dell’interpretazione autentica di quest’ultima norma fornita dall’art. 1, comma 488, della legge 27 dicembre 2013, n. 147 (Presidente: G. Vidiri; Estensore: G. Napoletano).

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Jobs Act novità su cassa integrazione

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Licenziamento collettivo, irrilevante l’intenzione di licenziare ex art. 7 L.n. 604/66

Jobs Act novità su cassa integrazione:

Tra le prime riforme che nei prossimi mesi interverranno, a seguito dell’approvazione della legge delega di cui al Jobs Act, ci saranno anche quelle relative agli ammortizzatori sociali ed in particolare alla Cassa integrazione, proprio per la necessità di una riforma urgente della materia.

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Jobs Act novità su ASPI

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Lavoro nero e sfruttamento in agricoltura, entra in vigore la legge

Jobs Act novità su ASPI

Tra le riforme che nei prossimi mesi interverranno a seguito dell’approvazione della legge delega di cui al Jobs Act ci saranno anche quelle relative agli ammortizzatori sociali e in particolare all’ASPI – Assicurazione Sociale per l’Impiego, erogata – come è noto – in caso di disoccupazione involontaria e di adeguati versamenti contributivi (almeno un anno) e assicurativi (almeno due anni):

Le principali novità relative a tale prestazione economica saranno:

  • l’estensione dell’ASPI ai lavoratori assunti con contratto di collaborazione coordinata e continuativa (e non più soltanto ai lavoratori a progetto, come prevedeva la riforma Fornero);
  • l’eventuale introduzione, dopo la fruizione dell’ASPI, di una prestazione, eventualmente priva di copertura pensionistica figurativa, limitata ai lavoratori in disoccupazione involontaria, che presentino valori ridotti dell’indicatore della situazione economica equivalente (Isee), con previsione di obblighi di partecipazione alle iniziative di attivazione proposte dai servizi competenti;
  • la rimodulazione dell’ASPI con omogeneizzazione della disciplina relativa ai trattamenti ordinari e ai trattamenti brevi, rapportando la durata dei trattamenti alla pregressa storia contributiva del lavoratore;
  • l’incremento della durata massima dell’ASPI per i lavoratori con carriere contributive più rilevanti;
  • l’introduzione di massimali in relazione alla contribuzione figurativa;
  • l’eliminazione dello stato di disoccupazione come requisito per l’accesso a servizi di carattere assistenziale;
  • l’individuazione di meccanismi che prevedano un coinvolgimento attivo del soggetto beneficiario dell’ASPI, al fine di favorirne l’attività a beneficio delle comunità locali.

     In particolare, giova rammentare che l’ASPI viene erogata a favore dei lavoratori dipendenti del settore privato che abbiano perduto involontariamente l’occupazione e che – come sopra si diceva – abbiano anche determinati requisiti contributivi e assicurativi minimi. Quindi l’ASPI spetta: agli apprendisti; ai soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato; al personale artistico con rapporto di lavoro subordinato; ai dipendenti a tempo determinato delle Pubbliche Amministrazioni.

La misura delle prestazioni è pari al 75% della retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali degli ultimi due anni, se questa è pari o inferiore ad un importo stabilito dalla legge e maggiorata del 25% della differenza tra la retribuzione media mensile imponibile, se la retribuzione media mensile imponibile è superiore al suddetto importo.

L’ASPI non spetta invece ai dipendenti a tempo indeterminato delle Pubbliche Amministrazioni, agli operai agricoli a tempo determinato e indeterminato e ai lavoratori extracomunitari con permesso di soggiorno per lavoro stagionale.

 

 

 

 

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Assunzioni congiunte in agricoltura

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Presentazione domanda di esonero contributivo, indicazioni INPS

Assunzioni congiunte in agricoltura:

La Direzione Generale dei sistemi informativi, dell’innovazione tecnologica e della comunicazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con il Decreto Direttoriale n. 85 del 28 novembre 2014, ha deliberato quanto segue, circa le modalità operative per la comunicazione delle “assunzioni congiunte in agricoltura”:

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Dati del Ministero sulla occupazione

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Ripartizione degli ammortizzatori sociali in deroga

Dati del Ministero sulla occupazione:

È stata pubblicata il 3 dicembre 2014 dal Ministero del Lavoro, la nota sui rapporti di lavoro nel III trimestre del 2014. In essa si legge che in tale periodo sono stati 2.474.11 i nuovi contratti di lavoro dipendente e parasubordinato avviati: circa 60 mila in più rispetto allo stesso trimestre del 2013 (+2,4%).

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Jobs Act e controlli a distanza

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Conservazione email aziendali e controllo massivo, i divieti del Garante

Jobs Act e controlli a distanza:

Con l’approvazione da parte del Senato del Jobs Act anche la materia dei controlli a distanza sarà oggetto di nuova regolamentazione da parte del Governo mediante l’emanazione di appositi decreti legislativi.

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Indennizzo per i licenziamenti economici

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FNC – FONDO NUOVE COMPETENZE, LE FAQ DELL’ANPAL

Indennizzo per i licenziamenti economici:

Come abbiamo già più volte ripetuto in precedenza, il DDL sul lavoro è stato definitivamente approvato al Senato. Sarà dunque compito del Governo, nei vari decreti legislativi, porre in atto concretamente la riforma del lavoro.

Innanzi tutto si procederà con la disciplina del contratto a tutele crescenti che, nell’intento del legislatore, dovrà diventare la forma contrattuale tipica del rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. Ma i profili di rilievo saranno costituiti dalle novità che riguarderanno il licenziamento e le conseguenze in caso di licenziamento illegittimo.

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Semplificazione articolo 18 Statuto lavoratori

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semplificazione articolo 18

Semplificazione articolo 18 Statuto lavoratori:

Come si è detto, è passato al Senato il DDL sul lavoro con 166 si e 112 no. Al via dunque i decreti di attuazione per la riforma del lavoro. Il primo decreto attuativo del Jobs Act è atteso per la metà di dicembre e riguarderà il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti per i nuovi assunti e che avrà grande ripercussione sull’art. 18 dello Statuto dei lavoratori.

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Contenuti della legge delega sul lavoro

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Incentivo all’esodo erogato anticipatamente, tassazione agevolata

Contenuti della legge delega sul lavoro:

Ecco una breve sintesi dei contenuti della legge delega sul lavoro, o Jobs Act approvata:

CONTRATTI:

Verranno riorganizzate le varie tipologie di contratti di lavoro tenendo presente sia l’effettiva coerenza con il tessuto occupazionale che con il contesto produttivo. Verrà introdotto il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, con apprendistato e contratti a termine e diverrà la nuova forma di contratto di lavoro prevalente. Verranno progressivamente eliminati i contratti di collaborazione a progetto.

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