martedì, Settembre 3, 2024
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Assunzioni lavorative agevolate per giovani e donne: la CE approva incentivi finanziari per le imprese

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Assunzioni agevolate per giovani under 36 e donne svantaggiate, il sì della Commissione Europea
Assunzioni agevolate per giovani under 36 e donne svantaggiate, il sì della Commissione Europea - Diritto del lavoro Foto crediti: Pinterest

La Commissione Europea nella seduta del 19 giugno u.s. ha annunciato un nuovo pacchetto di misure incentivate volte a promuovere le assunzioni lavorative dei giovani under 36 e delle donne svantaggiate.

Si tratta, più precisamente, di una serie di agevolazioni approvate nell’ambito del quadro temporaneo per gli aiuti di Stato in caso di crisi e transizione adottato dalla Commissione il 9 marzo 2023. Quadro temporaneo con il quale sono state delineate misure concrete per accelerare la transizione verso un’economia a zero emissioni in linea con il piano industriale del Green Deal. Con il nuovo Temporary Crisis and Transition Framework la Commissione Europea ha in parte modificato e prorogato il Temporary Crisis Framework, adottato il 23 marzo 2022 per consentire agli Stati membri di sostenere l’economia nel contesto dell’attuale crisi geopolitica dovuta alla guerra della Russia contro l’Ucraina.

La Commissione Europea approva due regimi italiani volti a supportare il costo del lavoro delle imprese

La Rappresentanza in Italia della Commissione Europea il 19 giugno 2023 ha diffuso tramite comunicato stampa l’approvazione di due regimi italiani. Con un bilancio totale di 535 milioni, volti a supportare il costo del lavoro delle imprese. Le misure in questione, in particolare, prevedono la possibilità per i datori di lavoro privati di avvalersi di alcune esenzioni fiscali e agevolazioni finanziarie per l’assunzione di giovani under 36 e donne svantaggiate in Italia. La fruizione degli incentivi previsti dai suddetti regimi è aperta alle imprese di tutte le dimensioni e settori, ma subordinata ad alcune condizioni. In primo luogo, l’eventuale contratto di assunzione non deve superare il tetto massimo di 8000 euro e, inoltre, deve essere stipulato nel periodo compreso tra il 1° luglio 2022 e il 31 dicembre 2023.

L’introduzione di tali misure nasce per la Commissione dall’esigenza di andare urgentemente a sopperire ad un grave turbamento economico di uno Stato membro. La stessa Commissione, poi, ha ritenuto i due regimi italiani conformi al contenuto dell’articolo 107, paragrafo 3, lettera b), del TFUE. Nonché alle condizioni stabilite nel quadro temporaneo per la crisi e la transizione. E ciò in quanto l’aiuto non supererà 250,000 euro per beneficiario attivo nella produzione primaria di prodotti agricoli; 300,000 euro per beneficiario attivo nei settori della pesca e dell’acquacoltura; 2 milioni di euro per beneficiario attivo in tutti gli altri settori. E saranno concessi entro il 31 dicembre 2023.

Agevolazione assunzioni giovani lavoratori under 36

L’incentivo Giovani under 36 promuove l’occupazione giovanile stabile. Previsto già al comma 10 dell’articolo 1 della legge di Bilancio 2021 (legge 30 dicembre 2020) è stato esteso con alcune modifiche dalla legge di Bilancio 2023 (articolo 1, comma 297, legge 29 dicembre 2022 n. 197). Consiste in uno sgravio contributivo per i datori di lavoro privati che assumono giovani con meno di 36 anni. Esclusi dal novero dei destinatari di tale agevolazione le imprese del settore finanziario e i datori di lavoro domestico.

Più nello specifico nel periodo compreso tra il 1° luglio 2022 e il 31 dicembre 2023 sono agevolate le nuove assunzioni a tempo indeterminato nonché le trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato. Si richiede, inoltre, che tali soggetti under 36 non siano stati occupati a tempo indeterminato con il medesimo o altro datore di lavoro nel corso dell’intera vita lavorativa. Eventuali periodi di apprendistato svolti precedentemente non impediscono il riconoscimento dell’incentivo.

I datori di lavoro, a prescindere che assumano o meno la natura di imprenditore, possono beneficiare di una riduzione dei contributi pari al 100%. L’esonero è valido per un importo massimo di 8000 euro annui e per un periodo massimo di 36 mesi. Periodo aumentato a 48 mesi nel caso di assunzioni in una sede o unità produttiva ubicata in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Agevolazione assunzioni donne lavoratrici svantaggiate

La legge di Bilancio 2023 ha, inoltre, prorogato l’applicabilità dell’incentivo occupazionale che sostiene le lavoratrici svantaggiate. Anche in questo caso già riconosciuto in via sperimentale dall’articolo 1, comma 16, della legge di Bilancio 2021. L’esonero contributivo, destinato ai datori di lavoro privati, è totale e copre il pagamento dei contributi previdenziali. Riguarda i contratti a tempo determinato, contratti a tempo indeterminato e trasformazioni a tempo indeterminato di un precedente rapporto agevolato che questi abbiano stipulato con donne lavoratrici svantaggiate. Ove per donne lavoratrici svantaggiate si intendono:

  • donne con almeno 50 anni e disoccupate da oltre 12 mesi;
  • donne di qualsiasi età, residenti in regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione europea, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi;
  • donne di qualsiasi età che svolgono professioni o attività lavorative in settori economici caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi;
  • donne di qualsiasi età, ovunque residenti, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi.

A tale proroga è stata, tuttavia, apposta una modifica rispetto alla previsione originale dell’incentivo. Infatti, con la legge di Bilancio del 2023 si passa da un massimale di agevolazione pari a 6000 euro (assunzioni avvenute nel secondo semestre del 2022) ad uno di 8000 euro annui. L’ambito applicativo di tale misura, comprese le esclusioni, ricalca quello già prescritto per i lavoratori under 36.

Spetta ora all’INPS fornire indicazioni più precise sull’utilizzo di queste misure agevolate poste a favore dell’occupazione giovanile  e a sostegno delle donne in difficoltà.

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Guardia di Finanza, forte impegno contro le maxi truffe all’Europa

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guardia finanza bilancio anno 2022 2023
Un'operazione delle Fiamme Gialle. Foto Ansa/GdF

A 249 anni dalla sua fondazione, il 21 giugno, la Guardia di Finanza si presenta in ottima salute. Quantomeno dal punto di vista delle operazioni messe a segno negli ultimi 12 mesi contro frodi e truffe. 

La GdF ha presentato un bilancio che indica in un milione e mezzo gli interventi su tutto il territorio nazionale; 99mila le indagini, 83mila i controlli doganali sulle merci in entrata in Italia. E ancora: quasi 20mila le denunce per reati tributari e sequestri di beni per frodi fiscali per quasi 5 miliardi.

Al momento della sua nascita, nel 1774, la Guardia di Finanza si chiamava in realtà Legione Truppe Leggere: era uno speciale Corpo militare che già prima dell’unità d’Italia aveva compiti complessi. Dal vigilare sui diritti doganali al difendere i confini del Regno. Dopo quasi duecentocinquant’anni, quello che non è cambiato per le Fiamme Gialle è l’impegno a tutto campo nel contrastare gli illeciti economico-finanziari e le infiltrazioni della criminalità nell’economia, a tutela di famiglie e imprese.

Quasi 9mila evasori totali

Per tornare al bilancio di attività dell’ultimo anno, la Finanza ha stanato 8.924 evasori totali, completamente sconosciuti al fisco. Molti di essi erano attivi su piattaforme di commercio elettronico. Sono stati 45.041 i lavoratori in nero o irregolari scoperti. E 1.246 i casi di evasione fiscale internazionale. Denunciate 19.712 persone per reati tributari. Ma quel che spicca di più, in epoca di bonus, è che la Finanza ha sequestrato crediti inesistenti per un ammontare di circa 5,4 miliardi di euro nell’ambito delle indagini su crediti d’imposta agevolativi in materia edilizia ed energetica.

Truffe all’Europa e al PNRR

Specifica e cruciale l’attività svolta nel comparto della tutela della spesa pubblica, vigilando sul corretto utilizzo delle risorse nazionali e dell’Unione europea. Vale a dire anche quelle messe a disposizione dell’Italia nell’ambito dell’implementazione del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Complessivamente nell’ultimo anno e mezzo la Guardia di Finanza ha svolto 50.171 interventi nel settore e 19.935 indagini delegate dalla magistratura nazionale ed europea. Sono 35.651 i soggetti denunciati e 5.766 segnalati alla Corte dei conti per l’accertamento di danni erariali per oltre 3,33 miliardi di euro.

Scoperte inoltre frodi ai danni delle risorse Ue per oltre 491 milioni e analoghe frodi sulla spesa previdenziale e assistenziale nazionale per altri 852 milioni. Sono stati infine 24.290 i controlli eseguiti in tema di reddito di cittadinanza per un totale di 18.240 denunce in relazione a 203 milioni indebitamente richiesti o percepiti. Mentre ammontano a 3.944 le persone denunciate – di cui 291 tratte in arresto – per corruzione e delitti contro la P.A.

Finanza, colpo alla criminalità

Fra i capitoli più ricchi dell’attività della Finanza c’è la lotta alla criminalità organizzata. Sono stati 1.572 gli interventi in materia di riciclaggio e autoriciclaggio, che hanno portato alla denuncia di 5.066 persone. Di queste 379 sono finite gli arresti, e al sequestro di beni per un valore di oltre 1,7 miliardi. Mentre ammontano a circa 43 milioni di euro i sequestri per usura e a 240mila le segnalazioni di operazioni sospette.

Ai confini terrestri e marittimi gli uomini della Guardia di Finanza hanno eseguito oltre 23.400 controlli sulla circolazione della valuta. Con la scoperta di illecite movimentazioni per oltre 247 milioni e l’accertamento di 10.494 violazioni. Nell’ambito del contrasto al crimine organizzato sono state concluse 164 indagini e denunciate 1.154 persone. Sono 17.783, invece, i soggetti sottoposti ad accertamenti patrimoniali in applicazione della normativa antimafia, conclusi con sequestri e confische per un totale di circa 3,4 miliardi di euro.

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Istat, disoccupazione in Italia: calo di posti vacanti

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Disoccupazione
Gruppo di lavoratori - Diritto Lavoro

In termini di disoccupazione, secondo i dati Istat del primo trimestre del 2023 sono il 2,1% i posti di lavoro vacanti. Un tasso che diminuisce di 0,3 punti nel confronto congiunturale. Ancora in crescita, però su base annua.

Rispetto a quanto elaborato dai dati Istat in merito al primo trimestre 2023, i posti di lavoro vacanti sarebbero diminuiti di 0,3 punti in merito al confronto congiunturale. Un dato che attesta, attualmente, questo valore al 2,1% in tutta Italia. In termini di disoccupazione ed occupazione, di definiscono questi posti di lavoro quelli per i quali i datori di lavoro cercano attivamente candidati adatti al di fuori dell’impresa e, come scrive Ansa: “Sono disposti a fare sforzi supplementari per trovarli“. Rispetto alla base annua, tuttavia, questo fattore risulta ancora in crescita di 0,1 punti.

Disoccupazione e occupazione primo trimestre 2023

Come riporta il sito ufficiale dell’Istat, nel primo trimestre del 2023, l’input di lavoro (misurato in base alle ore lavorate) è aumento dell’1,3% rispetto al trimetre precedente e, addirittura, del 3,3% rispetto al primo trimestre del 2022. In questo stesso periodo, il Pil ha registrato una aumento dello 0,6% in termini congiunturali ed ha subito una crescita dell’1,9% in termini tendenziali. In sostanza, in termini di occupazione e disoccupazione, gli occupati al primo trimestre del 2023 sarebbero 104mila in più rispetto all’ultimo trimestre del 2022. Nello specifico, chiarisce sempre l’Istat, che l’aumento coinvolge i lavoratori dipendenti a tempo indeterminato e gli indipendenti. Mentre, per quanto riguarda i dipendenti a termine sembrano essere lievemente diminuiti.

In sostanza alla crescita del numero di disoccupati (+23mila) si associa la diminuzione degli inattivi nella fascia d’età compresa tra i 15 e i 64 anni (-150mila). Dunque, anche i tassi presentano una situazione simile. Se il tasso di occupazione sale di +,3 punti, quello di disoccupazione aumenta di +0,1 punti. Invece, il tasso di inattività (fascia 15-64 anni) scende a -0,4 punti. Come spiega sempre l’Istat, inoltre, in merito ai dati provvisori del mese di aprile si segnala un’ulteriore crescita degli occupati rispetto al mese precedente. A questa si accompagnerebbe anche un calo dei disoccupati e degli inattivi. Dunque, in generale, si dovrebbe registrare un aumento del tasso di occupazione e una diminuzione del tasso di disoccupazione e di inattività.

Termini tendenziali e imprese

Anche per quando riguarda i termini tendenziali, l’aumento degli occupati coinvolge i dipendenti a tempo indeterminato (+3,7%) e gli indipendenti (+1,0%). Si riduce, anche in questo caso, il numero dei dipendenti a termine. Inoltre, rispetto al primo trimestre del 2022 il calo dei disoccupati procede con un andamento del -3,5% in un anno. Calo anche tra gli inattivi che scende a -4,3% nella fascia compresa tra i 15 e i 64 anni. Dinamica, quella appena descritta a livello tendenziale, che si riflette in una crescita del tasso di occupazione di +1,5 punti rispetto al primo trimestre del 2022 e di una diminuzione di disoccupazione e inattività, rispettivamente, di -0,5 e -1,4 punti. Per quanto riguarda le imprese, poi, si registra un incremento della crescita congiunturale delle posizioni lavorative.

Una crescita che si registra sia per l’aumento della componente a tempo pieno, sia per una spinta a rialzo rispetto al tempo parziale. In termini tendenziali, la crescita delle posizioni dipendenti è pari al 3,1%, con un aumento più alto per il full time. Aumentano, inoltre, anche le ore lavorate per dipendente, sia in termini congiunturali (+1,9%) che in termini tendenziali (+4,6%). Scende, poi, il ricorso alla cassa integrazione pari a 8,7 ore ogni mille lavorate. In definitiva, il tasso dei posti vacanti nel confronto congiunturale diminuisce di -0,3 punti, mentre è ancora in crescita, di +0,1 punti, in quello tendenziale.

(Fonte: ISTAT)

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Assegno di maternità, rivalutazione dell’importo per il 2023

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Assegno di maternità, rivalutazione dell'importo per il 2023

L’INPS, con la Circolare n. 26 del 08.03.2023, ha reso noto l’aggiornamento dell’importo dell’assegno di maternità per l’anno 2023 per le nascite, gli affidamenti preadottivi e le adozioni senza affidamento avvenuti dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023.

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Opzione donna, ultime informazioni dall’INPS

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Opzione donna, ultime informazioni dall’INPS

L’INPS, con la Circolare n. 25 del 06.03.2023, ha fornito informazioni circa la pensione anticipata c.d. opzione donna a seguito delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2023, che ha modificato l’art. 16 del D.L. n. 4/2019, convertito, con modificazioni, dalla L.n. 26/2019.

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Contributo per la frequenza di asili nido pubblici e privati

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Contributo per la frequenza di asili nido pubblici e privati

L’INPS, con il Messaggio n. 889 del 02.03.2023, ha comunicato che è disponibile la procedura di inserimento delle domande per il contributo a sostegno delle famiglie, per l’anno 2023, per la frequenza di asili nido pubblici e privati e forme di supporto presso la propria abitazione.

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Accertamento esistenza in vita per prestazioni all’estero 2023-2024

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Accertamento esistenza in vita per prestazioni all’estero 2023-2024

L’INPS, con il Messaggio n. 794 del 23.02.2023, ha fornito indicazioni in merito all’accertamento dell’esistenza in vita dei pensionati che riscuotono all’estero la pensione, che viene effettuato da Citibank N.A. quale fornitore del servizio di pagamento delle pensioni al di fuori del territorio nazionale. Infatti Citibank N.A., oltre all’obbligo di assicurare la regolarità dei pagamenti, è tenuta altresì ad effettuare un accertamento generalizzato dell’esistenza in vita dei titolari di prestazioni pensionistiche.

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Calcio femminile, passaggio al professionismo e obbligo iscrizione al Fondo

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L’INPS, con la Circolare n. 24 del 20.02.2023, ha fornito indicazioni sul passaggio al settore professionistico del Campionato di Serie A di calcio femminile e sul relativo obbligo di iscrizione al Fondo pensione sportivi professionisti, come previsto dalla delibera n. 353 del 9.11.2020 della FIGC.

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Pensione anticipata flessibile, presentazione domande telematiche

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Pensione anticipata flessibile, presentazione domande telematiche

L’INPS, con il Messaggio n. 754 del 21.02.2023, ha comunicato che il sistema delle domande di pensione è stato implementato per consentire la presentazione dell’istanza di pensione anticipata flessibile di cui all’art. 1, commi 283 e 284, della legge 29 dicembre 2022, n. 197, recante “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025”. A tale messaggio seguirà nei prossimi giorni la pubblicazione di una circolare con cui l’Istituto provvederà a fornire ulteriori istruzioni sulla presentazione delle istanze per la pensione anticipata flessibile.

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Assegno unico e universale per i figli a carico, novità dall’INPS

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Assegno unico e universale per i figli a carico, novità dall'INPS

L’INPS, con il Messaggio n. 724 del 17.02.2023, ha fornito nuove indicazioni sull’assegno unico e universale per i figli a carico ed in particolare in merito all’applicazione ai nuclei vedovili della maggiorazione prevista dall’articolo 4, comma 8, del D.Lgs. n. 230/2021, il c.d. bonus per il secondo percettore di reddito.

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