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Apprendisti, la formazione di base non necessaria se vi è già esperienza pregressa

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Tirocini, prime indicazioni INL sulle nuove linee guida

Apprendisti, la formazione di base non necessaria se vi è già esperienza pregressa:

Il Ministero del Lavoro, con interpello n. 5 del 2017, ha risposto ad un quesito avanzato dall’Ordine dei consulenti del lavoro circa la formazione di base e trasversale degli apprendisti e ha precisato che la essa non è necessaria laddove vi siano pregresse esperienze lavorative.

A commentare le puntualizzazioni del Ministero al riguardo è anche l’articolo pubblicato oggi (1.12.2017) dal Sole 24 Ore (Firma: A. Cannioto e G. Maccarone; Titolo: “Apprendisti, formazione di base solo se necessaria”) che di seguito riportiamo.

La formazione di base e trasversale, prevista per gli assunti con contratto di apprendistato professionalizzante, non è necessaria quando i lavoratori, in ragione di pregresse esperienze lavorative, hanno già acquisito le nozioni di base. Lo ha precisato il ministero del Lavoro nella risposta a interpello 5/2017.
Il consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro ha chiesto chiarimenti circa l’obbligatorietà per il datore di lavoro di realizzare la formazione trasversale e di base, con riferimento all’assunzione in apprendistato professionalizzante di lavoratori (con più di 29 anni) percettori dell’indennità di mobilità ovvero beneficiari di un trattamento di disoccupazione.
Le linee guida per la disciplina del contratto di apprendistato professionalizzante hanno specificato che tale tipo di formazione deve riguardare una serie di competenze di carattere generale. Si tratta di conoscenze riguardanti l’adozione di comportamenti sicuri, l’organizzazione e la qualità aziendale, la capacità relazionale e comunicazionale, le competenze digitali, sociali e civiche, nonché alcuni elementi primari della professione. Il ministero ha specificato che la formazione di base è ridondante per coloro che hanno già acquisito tali nozioni in ragione di pregresse esperienze lavorative. La posizione ministeriale si estende anche ad altre tipologie di lavoratori, comunque assunti con contratto di apprendistato professionalizzante.
Ricordiamo che nel contratto di apprendistato professionalizzante il datore di lavoro ha la responsabilità della formazione di mestiere. Quest’ultima deve essere integrata, in funzione delle risorse stanziate allo scopo da Regioni e Province autonome, dall’offerta formativa pubblica riguardante le conoscenze trasversali. La legge stabilisce anche che questa formazione debba svolgersi per 120 ore, spalmabili in un triennio. In alcuni casi, come per esempio in Lombardia, si prevede una riduzione della durata a 80 ore per i diplomati e a 40 ore per i laureati.

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Ferie, ogni Stato deve impedire il mancato pagamento dei periodi di riposo

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Ferie convertite in cassa integrazione covid-19, parere INL

Ferie, ogni Stato deve impedire il mancato pagamento dei periodi di riposo: 

La Corte di Giustizia Europea, con una interessante decisione, è intervenuta sul diritto alle ferie, “sia quelle godute che quelle accumulate ma non fruite”, precisando che il datore di lavoro non può comprimere tale diritto. Pertanto le leggi di ciascun Stato membro devono far in modo di impedire “il mancato pagamento dei periodi di riposo o l’estinzione dei periodi accumulati per motivi indipendenti dal lavoratore” (C214 del 2017).

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Disoccupazione involontaria lavoratori agricoli, la parola alla Corte Costituzionale

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Esonero contributivo imprese agrituristiche, apistiche, ecc., istruzioni INPS

Disoccupazione involontaria lavoratori agricoli, la parola alla Corte Costituzionale:

La Corte Costituzionale è intervenuta in merito alla legittimità costituzionale delle norme sul sistema di tutela contro la disoccupazione involontaria dei lavoratori agricoli a tempo indeterminato, dopo che la Cassazione, con Ordinanza 28110 del 2017, aveva dichiarato non manifestamente infondata a questione di costituzionalità della L.n. 264/1949 e della L.n. 247/2007 nella parte in cui viene esclusa la tutela contro la disoccupazione involontaria dei lavoratori agricoli a tempo indeterminato con un licenziamento avvenuto verso la fine dell’anno.

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Sanità privata, il ccnl può derogare la durata dell’orario di lavoro

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Emergenza Coronavirus, reclutamento INAIL di medici e infermieri
Emergenza Coronavirus, reclutamento INAIL di medici e infermieri

Sanità privata, il ccnl può derogare la durata dell’orario di lavoro:

Il Ministero del Lavoro, con interpello 4 del 2017, ha risposto ad un quesito avanzato dall’Associazione religiosa istituti socio sanitari (ARIS) sull’applicabilità dell’art. 14 della legge 261 del 2014 ai lavoratori della sanità privata.

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Affitto ramo d’azienda e Fondo di Integrazione Salariale

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Affitto ramo d’azienda e Fondo di Integrazione Salariale

Affitto ramo d’azienda e Fondo di Integrazione Salariale:

Il Ministero del Lavoro, con interpello n. 3 del 2017, ha risposto ad un quesito avanzato dall’ANISA – Associazione Nazionale delle Imprese di Sorveglianza Antincendio sulla possibilità di consentire, nell’attuale quadro normativo, che in caso di operazioni societario di affitto di ramo d’azienda, laddove sia fatta richiesta di accesso alle prestazione erogate dal FIS (Fondo di Integrazione Salariale) da parte della impresa cessionaria, via sia il riconoscimento della contribuzione già versata dall’impresa cedente.

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Videocamere antifurto, tempi rapidi per il rilascio delle autorizzazioni

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GDPR le istruzioni operative INAIL in materia di privacy

Videocamere antifurto, tempi rapidi per il rilascio delle autorizzazioni:

L’INL – Ispettorato Nazionale del Lavoro, con circolare 299 del 2017, è intervenuta in tema di utilizzo di videocamere antifurto e altri strumenti di controllo, precisando che la loro presenza nei luoghi di lavoro è consentita laddove non sussista alcuna possibilità di controllo preterintenzionale del personale, ragion gli Uffici competenti potranno rilasciare i relativi provvedimenti autorizzativi dell’utilizzo con tempi rapidi, stante “l’inesistenza di qualunque valutazione istruttoria”.

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Demansionamento e danno biologico nel pubblico impiego, la ripartizione della giurisdizione

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Certificazione verde covid per magistrati e uffici giudiziari: novità DDL conversione

Demansionamento e danno biologico nel pubblico impiego, la ripartizione della giurisdizione:

Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, con la sentenza 28368 del 2017, hanno fornito un importante chiarimento relativamente al pubblico impiego ed in particolare circa la competenza delle magistrature: del giudice ordinario per il demansionamento e del giudice amministrativo per il risarcimento del danno biologico.

Ma vediamo nel dettaglio l’importante decisione delle Sezioni Unite con l’articolo pubblicato oggi (29.11.2017) dal Quotidiano del Diritto del Sole 24 Ore (Firma: G. Piagnerelli, Titolo: “Pubblico impiego, demansionamento al giudice ordinario e danno biologico a quello amministrativo”) che di seguito riportiamo.

Lezione magistrale della Cassazione sul pubblico impiego e in particolare sulla ripartizione di competenze per un dipendente Anas che da società pubblica si è trasformata in privata (26 luglio 1995). Le Sezioni unite, infatti, con la sentenza n. 28368/2017 si sono trovati ad affrontare una tra le questioni più spinose ossia la richiesta di un lavoratore assunto dall’Anas negli anni ’70 e che rivendicava un danno da demansionamento e al tempo stesso un risarcimento per aver patito un infarto a causa di questa situazione.

I fatti – La Cassazione – a tal proposito – ha chiarito che nel caso concreto non si potesse parlare di danno unico ma di due tipologie di danno. La prima legata al risarcimento del danno da demansionamento e la seconda legata, invece, al danno biologico per l’infarto patito. Il dipendente, infatti, aveva rilevato una responsabilità contrattuale della parte datoriale pubblica “per asserito sovraccarico di mansioni e di incarichi che, a suo modo gli avevano causato l’infarto”. La Corte così ha precisato che ai fini del riparto della giurisdizione relativamente a una domanda di risarcimento danni di un dipendente nei confronti della Pa occorresse richiamare un precedente di Cassazione (sentenza n. 20726/2012). Quest’ultimo, attribuiva al giudice ordinario le questioni attinenti al rapporto di lavoro successivo al 30 giugno 1998 (discrimine temporale tra giurisdizione ordinaria e giurisdizione amministrativa stabilito dall’articolo 69, comma 7, del Dlgs 165/2001) e lasciava, invece, l’attribuzione alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo delle controversie relative a questioni attinenti il periodo di lavoro anteriore a tale data.

Conclusioni – E’ stata così dichiarata la giurisdizione del giudice ordinario con riferimento alle rivendicate mansioni superiori e alla relativa richiesta di pagamento delle differenze retributive e di risarcimento dei danni per la lamentata dequalificazione, mentre è stata confermata la giurisdizione del giudice amministrativo in ordine alla verifica della sussistenza del danno biologico per l’evento patologico del 1992 (perché come detto rientrante nell’ambito del rapporto di pubblico impiego).

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NASPI, chiarimenti per i beneficiari che espatriano o soggiornano all’Estero

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NASPI, chiarimenti per i beneficiari che espatriano o soggiornano all’Estero

NASPI, chiarimenti per i beneficiari che espatriano o soggiornano all’Estero:

L’INPS, con la Circolare 177 del 2017, ha fornito chiarimenti a seguito del parere del Ministero del Lavoro sui casi di beneficiari di NASPI che espatriano o soggiornano in Paese comunitario o non comunitario per la ricerca di un lavoro o per motivi diversi dalla ricerca di un lavoro.

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Trasporto pubblico, le modalità di presentazione della domanda per l’assegno integrativo

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Ripetizione del patto di prova, il si della Cassazione

Trasporto pubblico, le modalità di presentazione della domanda per l’assegno integrativo:

L’INPS, con la Circolare 176 del 2017, ha fornito istruzioni circa le modalità di presentazione della domanda in via telematica di assegno integrativo per il Fondo di solidarietà per il sostegno del reddito per il personale dipendente dalle aziende di trasporto pubblico.

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Lavoro accessorio, i voucher potranno essere utilizzati fino al 31 dicembre 2017

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Lavoro accessorio, i voucher potranno essere utilizzati fino al 31 dicembre 2017

Lavoro accessorio, i voucher potranno essere utilizzati fino al 31 dicembre 2017:

L’INPS, con il Messaggio 4752 del 2017, ha informato gli utenti che relativamente al lavoro accessorio l’utilizzo dei voucher sarà consentito esclusivamente entro il prossimo 31 dicembre 2017.

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