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Solidarietà CIGS, la decorrenza in caso di subentro di nuovo datore

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L’INPS, con la Circolare n. 18 del 01.02.2022, ha illustrato le novità e le relative modalità operative in materia di integrazioni salariali in costanza di rapporto di lavoro, introdotti dall’articolo 7 del D.L. 27 gennaio 2022, n. 4 in favore dei datori di lavoro operanti in specifici settori di attività.

Il Ministero del Lavoro, con interpello n. 1 del 2019, ha stabilito che in caso di subentro di nuovo datore di lavoro in regime di cambio di appalto, la solidarietà CIGS decorre ex novo per l’azienda subentrante.

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Verbalizzazione accertamenti ispettivi, le indicazioni al personale dell’Ispettorato

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Potere di disposizione, le indicazioni dell’INL agli Ispettori

L’INL-Ispettorato Nazionale del Lavoro, con Circolare n. 4 del 2019, ha fornito indicazioni operative al personale ispettivo circa la verbalizzazione accertamenti ispettivi e le preclusioni di cui all’art. 3, comma 20, L.n. 335/1995.

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Somministrazione fraudolenta le indicazioni operative dell’Ispettorato

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Pagamento diretto CIG, domande con due scadenze

L’INL – Ispettorato Nazionale del Lavoro, con Circolare n. 3 del 2019, ha fornito le indicazioni operative sulla nuova fattispecie della somministrazione fraudolenta,  ai sensi dell’art. 38-bis D.Lgs. n. 81 del 2015, reintrodotta ad opera della Legge 9 agosto 2018 n. 96 di conversione del D.L. 12 luglio 2018, n. 87, recante “Disposizioni urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese“. 

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Part-time, la proposta di riduzione di orario assolve all’obbligo di repêchage

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Part-time, la proposta di riduzione di orario assolve all’obbligo di repêchage

La Sezione Lavoro della Corte Suprema di Cassazione, con ordinanza n. 1499 del 2019, ha stabilito che la proposta di part-time in alternativa al licenziamento dimostra l’avvenuto obbligo di repêchage a carico del datore di lavoro. In pratica, come ha argomentato anche il Sole 24 Ore, la Cassazione fa chiarezza su tale questione, “confermando come debba ritenersi dimostrato l’avvenuto tentativo di repêchage da parte del datore di lavoro che, in alternativa al licenziamento, proponga al dipendente in esubero di modificare il proprio orario di lavoro”. Con ciò affermando che – seppure il Jobs Act stabilisca che non si possa legittimamente licenziare un dipendente che rifiuti di trasformare il suo orario di lavoro da part-time a full-time o viceversa – deve comunque sussistere un bilanciamento tra la tutela offerta al dipendente e il diritto del datore di lavoro ad organizzare la propria attività aziendale secondo scelte imprenditoriali libere e costituzionalmente garantite.

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Donne vittime di violenza di genere, online la domanda per il congedo

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Donne vittime di violenza, procedura per richiedere Reddito di libertà

L’INPS, con la Circolare n. 3 del 2019, ha fornito istruzioni circa la domanda di congedo indennizzato per le donne vittime di violenza di genere.

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Ape Sociale, posticipato il termine di scadenza della sperimentazione

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Proroga dei termini di legge e nuove disposizioni sullo smartworking nella PA

L’INPS, con la Circolare n. 15 del 2019, ha fornito istruzioni per l’applicazione della proroga dell’ Ape Sociale al 31 dicembre 2019 come previsto dal Decreto Legge 28 gennaio 2019 n. 4 (lo stesso che ha istituito il Reddito di cittadinanza e quota 100), il quale all’articolo 18 detta nuove norme in materia di Ape Sociale. La circolare fornisce anche chiarimenti riguardanti la decorrenza delle indennità per i soggetti che, essendo in possesso della relativa certificazione, non hanno presentato domanda del beneficio entro il 31 dicembre 2018.

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Reddito e pensione di cittadinanza, online il manuale d’uso INPS

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Reddito e pensione di cittadinanza, online il manuale d’uso INPS

L’INPS, con un comunicato del 5 febbraio u.s., ha pubblicato online il Manuale informativo sul Reddito di Cittadinanza e Pensione di cittadinanza con il quale fornisce istruzioni su: modalità di presentazione della domanda, requisiti, adempimenti, importo, ecc.

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Legge 104, licenziamento per chi utilizza il permesso per andare a divertirsi

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Legge 104, licenziamento per chi utilizza il permesso per andare a divertirsi

La Corte Suprema di Cassazione, con l’Ordinanza n. 2743 del 2019, ha confermato il licenziamento intimato ad un lavoratore che usufruiva dei permessi di cui alla legge 104 non per assistere la suocera ma per andare al mare. Il lavoratore veniva scoperto dal datore di lavoro grazie ai post che questi aveva pubblicato sui social e anche dalle indagini effettuate da una agenzia investigativa.

Questi i fatti all’esame della Suprema Corte.

Con sentenza del 12 ottobre 2017, la Corte d’Appello di Napoli, in riforma della decisione resa dal Tribunale di Napoli, rigettava la domanda proposta da E.R. nei confronti della D.V.T. S.p.A. avente ad oggetto la declaratoria di illegittimità del licenziamento disciplinare intimato al primo dalla Società per essere stato accertato a carico del dipendente, anche grazie a quanto dallo stesso postato sui social, che, in una giornata di permesso richiesta ai sensi della legge n. 104/1992 per assistere la suocera con il medesimo residente a Pozzuoli e ivi presente quel giorno egli si trovava in altra località di mare in Calabria-

La decisione della Corte territoriale discende dall’aver questa ritenuto provata la presenza della suocera del R. a Pozzuoli mentre lo stesso si trovava in altra località, per essere lecito l’accertamento in tal senso eseguito dall’agenzia investigativa incaricata dalla Società ed acquisibili agli atti sia il materiale fotografico prodotto sia la dichiarazione testimoniale degli investigatori, idonei a suffragare, anche in difetto di specificazione sulle fotografie della data e dell’orario dello scatto ed in presenza di altra testimonianza valutata, peraltro, inattendibile, la circostanza e, conseguentemente, sussistente l’abuso e di gravità tale da risultare proporzionata l’irrogazione della sanzione espulsiva.

La Corte Suprema, in adesione al ragionamento dei giudici di merito, ha ritenuto legittimo il licenziamento del dipendente, poiché tale provvedimento risultava essere proporzionato alla gravità della sua mancanza, consistita – come sopra si è detto – dall’abuso del permesso richiesto ai sensi della legge 104/1992. L’uomo, infatti, si trovava in una località di mare in Calabria, mentre l’anziana suocera (per la quale fruiva dei permessi) era stata in casa a Pozzuoli.

Per la Corte, ai fini della configurabilità dell’abuso in questione, la sola presenza del ricorrente in altro luogo, è sufficiente di per sé a legittimare il licenziamento.

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Lavoratori domestici, importo dei contributi dovuti per il 2019

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Contributi dovuti per il 2023 per i lavoratori domestici

L’INPS, con la Circolare n. 16 del 2019, ha informato gli interessati circa l’importo dei contributi dovuti per i lavoratori domestici, cioè colf, assistenti familiari, baby sitter, cameriere, governanti, badanti, dame di compagnia,  cuoche, autisti, ecc. per l’anno 2019.

Come è noto, i datori di lavoro sono tenuti a versare trimestralmente i contributi previdenziali per tale categoria di lavoratori.

I trimestri di riferimento sono i seguenti:

1° TRIMESTRE

  • dal 1° al 10 aprile 2019

2° TRIMESTRE

  • dal 1° al 10 luglio 2019

3° TRIMESTRE

  • dal 1° al 10 ottobre 2019

4° TRIMESTRE

  • dal 1° al 10 gennaio 2020

Il pagamento dei contributi dei lavoratori domestici deve avvenire entro tali date e nel caso in cui l’ultimo giorno utile per il versamento cada di domenica o in una festività, questo verrà prorogato automaticamente al giorno successivo non festivo.

Il mancato pagamento o il ritardo del pagamento comporta l’applicazione da parte dell’INPS di sanzioni amministrative a carico del datore di lavoro inadempiente.

Il datore di lavoro riceverà da parte dell’INPS un carnet di bollettini già compilati che questi dovrà pagare alle scadenze ivi indicate, consegnandone poi una copia al lavoratore domestico.

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Quota 100 e riforma pensionistica, primi chiarimenti sulle novità in arrivo

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Quota 100 e riforma pensionistica, chiarimenti sulle novità in arrivo

Vi abbiamo informato ieri dell’entrata in vigore del Decreto Legge 28 gennaio 2019 n. 4 contenente disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e pensioni (la c.d. Quota 100) con l’introduzione – per quel che qui interessa – del diritto alla pensione anticipata, l’estensione della “opzione donna”, la proroga dell’Ape sociale, il blocco dell’adeguamento alla speranza di vita per i lavoratori precoci e il riscatto della laurea agevolato. 

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