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La visita fiscale può avere gravi conseguenze. Ecco tutto quello che devi sapere su orari, obblighi e malattie escluse.

Quando un lavoratore si assenta per malattia, può essere sottoposto alla visita fiscale, un controllo medico obbligatorio che verifica la reale condizione di salute dichiarata.

Ma quando scatta questa visita? Quali sono gli orari in cui può avvenire? E cosa succede se il lavoratore non viene trovato in casa? Vediamo tutto nel dettaglio.

Cos’è la visita fiscale e quando scatta

La visita fiscale è un accertamento medico disposto dall’INPS per verificare se un lavoratore in malattia sia realmente impossibilitato a lavorare. Può essere richiesta dal datore di lavoro o dall’INPS stesso e riguarda sia i dipendenti pubblici che quelli privati.

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Scatta in automatico quando il lavoratore comunica l’assenza per malattia, attraverso il certificato medico inviato dal medico curante all’INPS. L’ente può decidere di inviare un medico a domicilio per controllare se lo stato di salute dichiarato corrisponde alla realtà.

Gli orari in cui il lavoratore deve essere reperibile a casa cambiano a seconda che si tratti di dipendenti pubblici o privati:

  • Dipendenti pubblici: devono essere reperibili tutti i giorni, compresi festivi e weekend, nelle fasce orarie dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00.
  • Dipendenti privati: devono essere disponibili per la visita fiscale dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 17:00 alle 19:00, anche nei giorni festivi e nei fine settimana.

Se il medico dell’INPS si presenta e non trova il lavoratore in casa, può lasciare un avviso e ripresentarsi in un altro momento. Se l’assenza non è giustificata, scattano sanzioni e decurtazioni dello stipendio.

Cosa succede se il lavoratore non è in casa?

Non essere in casa durante gli orari di reperibilità può avere gravi conseguenze. Se il medico fiscale non trova il lavoratore, viene segnalata l’assenza e si rischiano:

  • La perdita dell’indennità di malattia per i primi dieci giorni di assenza.
  • Un’ulteriore decurtazione dello stipendio in caso di altre assenze ingiustificate.
  • In situazioni estreme, il licenziamento per giusta causa, se si dimostra che la malattia era simulata.
Malattie esenti da visita fiscale
Con queste malattie la visita fiscale non scatta (diritto-lavoro.com)

Per evitare sanzioni, il lavoratore deve giustificare immediatamente la sua assenza con motivi validi, come visite mediche urgenti o situazioni impreviste documentabili.

Malattie escluse dalla visita fiscale

Non tutte le malattie richiedono la visita fiscale. Ci sono alcune patologie che esonerano il lavoratore dall’obbligo di reperibilità, tra cui:

  • Patologie gravi che richiedono terapie salvavita, come la chemioterapia.
  • Stati di invalidità riconosciuti almeno al 67%.
  • Malattie derivanti da infortuni sul lavoro o causa di servizio (solo per i dipendenti pubblici).

Queste esenzioni esistono perché alcune terapie obbligano il paziente a spostarsi frequentemente per cure mediche, rendendo impossibile garantire la presenza in casa nelle fasce orarie stabilite.

La visita fiscale è un controllo serio e chiunque si trovi in malattia deve rispettare le regole di reperibilità per evitare problemi. Non essere in casa negli orari stabiliti può portare a conseguenze pesanti, quindi è importante conoscere i propri diritti e doveri. Tuttavia, chi soffre di determinate patologie può essere esonerato, evitando così il rischio di sanzioni ingiuste.

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