Il caso Sangiuliano-Boccia non è liquidabile come “una vicenda privata” che “una forte attenzione mediatica” ha trasformato “in una cosa pubblica”, come ha detto la premier Meloni al Forum Ambrosetti di Cernobbio il 7 settembre. Si profilano già ampi risvolti giudiziari all’orizzonte. Sia per la magistratura contabile che per quella penale.
Le affermazioni via social media e via interviste (a La Stampa e in Tv a La7) della presunta amante di Gennaro Sangiuliano, Maria Rosaria Boccia, nonché l’intervista-fiume al Tg1 del 4 settembre dello stesso ministro della Cultura (dimessosi poi il 6 settembre) forniscono elementi per possibili indagini. Per non parlare dell’esposto in procura, a Roma, che ha fatto il deputato di Avs Angelo Bonelli.
Al centro dell’interesse pubblico sulla vicenda ci sono mesi di viaggi sulle auto blu, trasferte, concerti, pranzi e cene di Boccia con il ministro. Ma anche l’accesso a informazioni riservate da parte della stessa e la sua partecipazione a riunioni e incontri istituzionali, regolarmente ammessa come se già fosse Consigliera per i grandi eventi (la sua nomina non è mai avvenuta).
Sangiuliano e la Corte dei conti
La Corte dei Conti assicura che la vicenda “non è rimasta inosservata” e si prepara ad avviare un’istruttoria – probabilmente per danno erariale – forse già all’inizio della prossima settimana. I magistrati contabili vogliono vederci chiaro sulle spese che il ministero della Cultura ha effettuato in occasione delle trasferte di Boccia con Sangiuliano. L’imprenditrice ha parlato di diverse trasferte fatte con il ministro sull’auto blu, anche su lungo raggio. Ma nessuno può escludere che le indagini possano riguardare anche le ospitate del ministro, in compagnia di Boccia, ad eventi finanziati con contributi statali.
Sangiuliano, dal canto suo, è tornato a ribadire – anche nella sua lettera di dimissioni alla premier Giorgia Meloni – di non aver mai utilizzato neanche un euro del ministero in favore della donna con cui, come ha rivelato lui stesso, aveva una relazione. “Sono lieto di apprendere che la Corte dei conti stia valutando la possibilità di aprire un fascicolo sulla vicenda che mi riguarda” le sue parole prima del passo indietro a Palazzo Chigi. “In tal modo avrò la possibilità di chiarire tutto. E dimostrare che non sono stati spesi fondi pubblici per viaggi e trasferimenti della signora Maria Rosaria Boccia“.
Esposti alla procura di Roma
Alle indagini dei magistrati contabili a breve si affiancheranno anche quelle della Procura di Roma. Sul tavolo dei magistrati di piazzale Clodio sono in arrivo l’esposto del deputato di Avs Angelo Bonelli e quello del diretto interessato, Gennaro Sangiuliano. Il parlamentare dell’opposizione ipotizza i reati di indebita destinazione di denaro pubblico e rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio.
Il riferimento è sempre alle parole di Boccia che ha affermato di aver partecipato alle fasi organizzative del G7 della Cultura di Pompei, in programma in settembre. I pm di piazzale Clodio procederanno formalmente all’apertura di un fascicolo ma in caso di estremi di reato l’indagine, però, poi passerebbe al Tribunale dei Ministri – anche se Sangiuliano si è dimesso – perché all’epoca dei fatti ricopriva ancora l’incarico.
Ai magistrati si rivolgerà anche lo stesso ministro, come ribadito nella lettera di dimissioni a Giorgia Meloni. Il suo esposto, come ha anticipato il legale Silverio Sica, ipotizzerà il reato di violazione della riservatezza, facendo riferimento alla pubblicazione sui social media da parte di Boccia di filmati, mail e audio privati.