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Dall’INPS arriva la nuova guida che spiega tutti i supporti e le agevolazioni per donne vittime di violenza. Si tratta di sostegni, servizi e tutele disponibili.

Dal portale ufficiale dell’INPS arriva una guida di supporto per le donne vittime di violenza. Uno strumento che fornisce informazioni utili e importanti sui servizi e sulle prestazioni che l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale offre alle vittime di stalking, violenza o abusi. La guida è rivolta a tutte le donne, sposate o nubili, lavoratrici, studentesse o disoccupate, con figli o senza, che abbiano deciso di denunciare o che non lo abbiano ancora fatto.

L’INPS offre l’astensione dal lavoro per le vittime di violenza

Uno dei principali mezzi a disposizione delle donne vittime di violenza di genere è il numero verde 1522. Servizio disponibile h24, totalmente gratuito e accessibile da rete fissa o mobile. Offre un supporto in diverse lingue ed è disponibile per tutte le donne in situazioni di pericolo. A tal proposito, l’informazione riguardante l’1522 è visibile anche presso gli Uffici Relazioni con il Pubblico delle sedi INPS. Fatta questa importante premessa, è utile conoscere anche tutti i servizi in merito offerti dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.

Innanzitutto, è bene sapere che per le lavoratrici inserite in percorsi di protezione, l’INPS riconosce il diritto all’astensione dal lavoro per un massimo di 90 giorni nell’arco di tre anni. Tale misura appena descritta si applica a diverse categorie rientranti nel lavoro pubblico e privato, per le lavoratrici con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, per le apprendiste ed anche per le lavoratrici agricole, domestiche o autonome. La domanda per tale congedo può essere presentata online sul sito dell’INPS dalla donna inserita nel percorso di protezione. Tale misura consente alle donne vittime di violenza di poter assentarsi dal lavoro, qualora sia necessario un periodo di allontanamento previsto dal percorso di protezione e riabilitazione.

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Tutti i supporti disponibili

Per quanto riguarda la richiesta di ISEE, le madri che appartengono ad un percorso di protezione dei Centri Antiviolenza possono non includere il reddito dell’altro genitore. Questo quando quest’ultimo è stato privato di potestà genitoriale o è soggetto ad un provvedimento di allontanamento dalla residenza di famiglia. Tale misura consente alle vittime di violenza una valutazione economica più equa e la possibilità di accedere a prestazioni senza particolari limitazioni. Tra le misure offerte dall’INPS rientra anche il Reddito di Libertà. Prestazione pensata per favorire l’autonomia e l’emancipazione delle donne vittime di violenza. Si tratta di in un contributo di 400 euro al mese, erogato per massimo 12 mesi e in grado di offrire un supporto alle donne che hanno bisogno di ricominciare.

Inoltre, l’Assegno di Inclusione, pensato per i nuclei familiari in condizioni di svantaggio, si riferisce anche alle donne vittime di violenza. Per accedere a questo servizio è necessario comprovare la propria situazione economica e partecipare ad un percorso personale di inclusione lavorativa e sociale. Con la sua guida, l’INPS si mostra concretamente vicina alle donne in situazioni di pericolo, offrendo loro un riscatto sociale e una via di fuga legale.

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