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L’edizione 2024 del Salone del Mobile di Milano (fino al 21 aprile) giunge al culmine. E punta i riflettori su prodotti che sono un chiaro esempio di responsabilità ambientale e rigenerazione creativa. La fiera è anche una fucina di ambasciatori della manifattura artigianale che da sempre è imprescindibile nel settore. Non soltanto per quanto riguarda il Made in Italy, e che si fonde con una indispensabile innovazione tecnologica.

Parlare di sostenibilità, oggi, è scontato e allo stesso tempo indispensabile, e per ampliare il tema è quindi necessaria una visione che abbracci non solo tematiche ambientali, ma anche aspetti sociali, di equità e dignità del lavoro. Molti designer hanno da tempo abbracciato anche questi concetti e – fortunatamente – le nuove generazioni li apprendono sui banchi di scuola insieme ai principi fondamentali della professione.

Salone del Mobile 2024

Questo trend sta cominciando a essere sempre più diffuso, ed è molto evidente percorrendo gli enormi corridoi del Salone del Mobile di Milano, dove i designer osano sempre di più. Si cerca di presentare i propri prodotti non solo come semplici elementi di arredo, ma come ‘ambasciatori’ di esperienze, sensazioni e valori che, però – è necessario ammetterlo – sono spessissimo ambientali ma raramente sociali.

D’altronde l’obiettivo del 62° Salone del Mobile di Milano è produrre valore durevole per chi espone, creare esperienze di qualità e generare ‘cortocircuiti’ culturali per tutti (in sinergia anche ovviamente con la rassegna del Fuorisalone). Creare una esposizione che sia prima di tutto esperienziale è quindi indispensabile per raggiungere questo scopo, e per farlo sono stati necessari fino a 20 giorni di allestimento per ciascuno degli stand presenti in Fiera.

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Duemila espositori da 180 paesi

Quello che è chiaro a tutti visitando l’esposizione è che questa fiera è una delle più importanti al mondo sia per dimensione che per persone e brand coinvolti, ed i numeri parlano chiaro. Al Salone del Mobile ci sono 1.950 espositori da 35 paesi su una superficie di 174.457 metri quadrati che attendono buyer ed addetti ai lavori provenienti da 180 paesi. Sommati a tutti gli altri visitatori comporranno il numero impressionante di 300mila visitatori attesi per questa edizione.

Numeri importanti per rappresentare un’industria di rilievo primario nell’economia mondiale dal valore di 552,7 miliardi di euro, con una aspettativa di crescita del 5% annuo, a cui l’Italia partecipa con un totale di 17 miliardi di euro (di cui circa 11 miliardi provenienti dall’export). Se il core business del Salone è ovviamente il mobile, parte dell’esposizione si alterna a ritmo biennale su tematiche più verticali.

Il Mobile fra EuroCucina e Bagno

Gli spazi che l’anno scorso erano infatti dedicati ad Euroluce quest’anno sono dedicati ad EuroCucina, con 105 espositori, di cui il 30% esteri, su 23.807 metri quadrati, dove va in scena l’ambiente che più di tutti è coinvolto nella transizione digitale e dove l’innovazione tecnologica diventa protagonista nella vita di tutti i giorni.

All’interno delle smart kitchen, ambienti interconnessi dove gli elettrodomestici lavorano in sinergia per semplificare la vita degli utenti e ridurre i consumi. Se in questo caso gli espositori sono più specializzati, gli allestimenti imponenti ed avveniristici rappresentano un’industria che solo nel segmento degli elettrodomestici vale quasi 320 miliardi di euro, di cui quasi 9 rappresentati dai produttori italiani. La 10ª edizione del Salone Internazionale del Bagno infine ospita 185 espositori, di cui 27% esteri, su oltre 17.000 metri quadrati, e racconta di nuovi materiali e linguaggi estetici e progettuali, natura, sostenibilità e tanta voglia di benessere.

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