La ong inglese Oxfam ha presentato un rapporto scioccante sull’inquinamento nel mondo. Nel 2019, l’1% degli esseri umani più ricchi del pianeta – in termini di reddito – è stato responsabile di una quota di emissioni di anidride carbonica (Co2) pari a quella prodotta da 5 miliardi di persone in condizioni di povertà o semi-povertà. Stiamo parlando di due terzi dell’umanità.
Il rapporto Oxfam appare a pochi giorni dall’inizio della Cop28, la conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite. Un meeting che si svolgerà a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre e a cui dovrebbe partecipare in prima persona anche papa Francesco. Ebbene, il dossier di Oxfam denuncia come le emissioni di cui è responsabile l’1% più ricco del pianeta provocheranno 1,3 milioni di vittime a causa degli effetti del riscaldamento globale. La maggior parte entro il 2030. Comprendere il ruolo dei super-ricchi e dei ricchi – rispettivamente l’1% e il 10% delle persone più benestanti al mondo in termini di reddito – nel collasso climatico è essenziale, afferma Oxfam. Bisogna infatti “stabilizzare con successo il nostro pianeta e garantire una buona vita a tutta l’umanità“.
Il rapporto Oxfam
I super-ricchi, spiega ancora nel suo rapporto la ong inglese, giocano un ruolo fondamentale per il clima in tre modi. In primo luogo attraverso il carbonio che emettono nel corso della loro vita quotidiana, dai loro consumi, compresi quelli dei loro yacht,
jet privati e stili di vita sontuosi. Ma in secondo luogo anche attraverso i loro investimenti e le partecipazioni azionarie o obbligazionarie in industrie altamente inquinanti. E in terzo luogo attraverso l’indebita influenza che hanno sui mass media, sull’economia, sulla politica e sul processo decisionale di chi governa la nazioni. Di conseguenza “stanno derubando il resto dell’umanità della vita su un pianeta sano, vivibile e più equo“.
The new Oxfam report, Climate Equality, shows that in 2019, the super-rich 1% were responsible for the same carbon pollution as the poorest two thirds of humanity – 5 billion people.
Read the full report: https://t.co/Unqs5I3MtQ#MakeRichPollutersPay pic.twitter.com/rYQZKUtw2G
— Oxfam International (@Oxfam) November 20, 2023
Clima e disuguaglianza
La nuova ricerca di Oxfam e dello Stockholm Environment Institute esamina inoltre le emissioni di carbonio tra i gruppi di reddito globale. E mostra quanto sia pronunciata questa disuguaglianza relativamente a questo agente molto inquinante. Proprio come esiste un’estrema disuguaglianza riguardo a chi è responsabile delle emissioni di carbonio che hanno causato l’attuale crisi climatica, esiste un’enorme disuguaglianza – afferma Oxfam – nel modo in cui si avverte l’impatto dell’inquinamento nel mondo.
“La realtà profondamente ingiusta è che sono le persone e i paesi ricchi a causare la crisi climatica. Mentre coloro che vivono in povertà, nei gruppi emarginati e nei paesi a basso reddito ne pagano il prezzo“. I ricchi possono fare di più per isolarsi dagli impatti del cambiamento climatico, si sottolinea ancora nel rapporto Oxfam. Le persone benestanti tendono a vivere in alloggi più sicuri, su terreni meno soggetti a inondazioni o altri disastri naturali, con apparecchi che possono impedire che il caldo diventi insopportabile. Spesso possono fare affidamento su risparmi o assicurazioni per ricostruire dopo aver subito danni.
Nel frattempo, le persone che vivono in povertà e altri gruppi emarginati tendono a vivere in alloggi più vulnerabili, spesso sovraffollati, più soggetti a inondazioni e senza accesso all’aria condizionata. Ondate di caldo ripetute, inondazioni e siccità vengono vissute in modo molto diverso in questi scenari contrastanti. I ripetuti disastri legati al clima continuano inoltre a erodere la loro capacità di superare gli shock e ricostruire le loro vite e i loro mezzi di sussistenza.