In caso di infortunio sul lavoro è bene essere informati su quali siano le procedure adeguate da mettere in pratica. Questo anche per evitare la perdita del diritto all’indennità relativa ai giorni precedenti alla segnalazione.
I casi di infortunio sul lavoro possono essere più frequenti di quanto si possa immaginare. Per questo motivo è indispensabile informare immediatamente il datore di lavoro (o il preposto all’azienda) di qualsiasi infortunio subito per evitare la perdita del diritto all’indennità relativa ai giorni precedenti la segnalazione. In ogni caso è bene sapere che l’infortunato deve essere portato subito al Pronto Soccorso che rilascia il primo certificato medico necessario per innescare tutta la pratica. Questo certificato deve essere inviato al datore di lavoro. Se la prognosi è di oltre tre giorni, si deve presentare denuncia alla sede Inail competente, entro due giorni rispetto a quello in cui si è inviato il primo certificato.
Infortunio sul lavoro lieve o grave
Esistono alcune procedure che è bene conoscere nel caso di infortunio sul lavoro. Innanzitutto se si tratta di infortunio lieve (per il quale il lavoratore non si reca al Pronto Soccorso e non abbandona il lavoro) oppure se la prognosi non supera i tre giorni il lavoratore deve comunque informare il datore. Se, invece, la prognosi si proroga dopo il terzo giorno il datore, oltre a dover essere informato, deve presentare la denuncia all’Inail entro due giorni dalla ricezione del nuovo certificato. Quando la prognosi non supera i tre giorni, il lavoratore non ha bisogno del certificato Inail per tornare a lavoro.
Se invece l’infortunio prevede una prognosi di oltre tre giorni il lavoratore è tenuto a presentarsi all’Inail per la visita medica due-tre giorni prima della scadenza della prognosi. A quel punto l’Inail rilascerà un cartellino con un successivo appuntamento a visita in caso di continuazione della temporanea e un certificato da consegnare al datore di lavoro. In alternativa, l’Inail provvederà alla chiusura della temporanea con un certificato di chiusura definitiva da consegnare al datore prima di poter riprendere il lavoro.
Importante tenere presente che l’Inail tutela anche l’incidente occorso durante il tragitto di andata e ritorno fra l’abitazione e la sede del lavoro (infortunio in itinere). E le procedure da seguire sono le stesse per l’infortunio sul lavoro stesso. Tuttavia, si potrebbe verificare il caso che il lavoratore non sia a conoscenza dell’infortunio in itinere e segnali l’incidente in ritardo rispetto ai tempi previsti. In questo caso il datore di lavoro, informato dei fatti, deve fare denuncia all’Inail per evitare sanzioni economiche.
Ritardi e indennità
Quando il lavoratore segnala in ritardo l’infortunio, quest’ultimo deve essere sempre segnalato all’Inail, ma l’infortunato non percepirà l’indennità per i giorni precedenti alla segnalazione. Un discorso a parte merita poi l’infortunio non denunciato per il lavoro in nero. In questo caso è importante richiedere subito gli estremi dei testimoni e presentare denuncia all’Inail. A questa vanno allegati documentazione medica, i dati dei testimoni, qualsiasi documento in grado di provare il rapporto di lavoro, copia della denuncia presentata alla Direzione Provinciale del Lavoro circa la regolarizzazione del rapporto di lavoro.
Infine, per quanto riguarda l’indennità è bene sapere che il giorno dell’infortunio sul lavoro è considerato come giorno lavorato e deve essere interamente retribuito. I successivi tre giorni sono retribuiti, invece, al 60% (entrambe le retribuzioni spettano al datore di lavoro). Dal quarto al novantesimo giorno spetta l’indennità dell’Inail al 60% e dal novantunesimo giorno l’indennità è elevata al 75%.
Generalmente i contratti prevedono che il datore di lavoro provveda ad un’integrazione salariale (per arrivare ad un’indennità pari al 100% del salario) con diverse variabili. Non esistono limiti alla durata della temporanea erogata dall’Inail, che può essere chiusa solo quando l’infortunato è effettivamente in grado di riprendere il lavoro. Tuttavia, esistono delle limitazioni alla conservazione del posto di lavoro, esse infatti dipendono dai diversi contratti e dunque sono stabilite prima dell’inizio di ogni rapporto di lavoro.