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È allo studio del Governo in questi giorni un bonus per colf e badanti regolari che abbiano subito – a causa dell’emergenza covid-19 – una riduzione dell’orario di lavoro dimostrabile anche attraverso un’autocertificazione del lavoratore.

LA QUANTIFICAZIONE DEL BONUS COLF E BADANTI

L’importo del bonus colf e badanti dovrebbe essere tra i 200-400 euro variabile in base all’orario di lavoro previsto nel contratto di lavoro. Un’altra ipotesi allo studio del Governo è quella di tutelare i lavoratori domestici con una sorta di cassa integrazione in deroga con modalità semplificate, di importo compreso tra 400-600 euro variabile anche qui sia in base all’orario di lavoro previste dal contratto sia in base alle ore effettivamente lavorate dopo i provvedimenti (di riduzione o sospensione) legati all’emergenza per covid-19. Quest’ultima soluzione però non è quella preferita dal Governo viste le lungaggini dei tempi che la procedura comporterebbe e i conseguenti ritardi nel versare l’indennizzo ai lavoratori.

GLI EFFETTI NEGATIVI DELL’EMERGENZA COVID-19

Sono moltissimi i lavoratori domestici che hanno subito l’effetto negativo dell’emergenza covid-19, sia per la sospensione del rapporto di lavoro (no retribuzione e versamento di contributi, non maturano ferie, tredicesima, tfr e arretrati), che a causa dei licenziamenti. Colf e badanti infatti non rientravano tra le categorie tutelate dal Decreto Cura Italia (D.L. 17 marzo 2020 n. 18) che impediva i licenziamenti per giustificato motivo oggettivo con causale l’emergenza epidemiologica. Spetta però il bonus di 100 euro previsto per coloro che invece hanno continuato a lavorare durante l’emergenza anche se ad oggi non sono ancora chiare le modalità di erogazione.

Quindi in sintesi le possibilità sono:

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il bonus colf e badanti diretto di importo compreso tra 200 e 400 euro (che è l’ipotesi maggiormente accreditata) da erogarsi in base all’orario di lavoro previsto nel contratto;
oppure una forma semplificata di cassa integrazione in deroga di importo compreso tra 400 e 600 euro (ma l’iter per l’erogazione appare troppo lungo);

Sono infine allo studio del Governo delle misure per tutelare i datori di lavoro (famiglie) nel caso di malattia o quarantena del lavoratore domestico, oggi interamente a carico dei primi.

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