La Legge 104 offre protezioni per i soggetti disabili. Il figlio disabile può ereditare, ma ci sono delle cose da sapere
La Legge 104 rappresenta un importante traguardo per la tutela dei diritti delle persone con disabilità in Italia. Questa normativa offre una serie di misure, dalle detrazioni fiscali ai sostegni economici, fino a norme specifiche per la gestione del patrimonio.
Un aspetto cruciale di questa legge riguarda la successione ereditaria, un tema di grande rilevanza per i genitori di figli disabili, che aspirano a garantire un futuro sereno ai propri cari anche dopo la loro scomparsa.
Legge 104, come evitare problemi per l’eredità ai figli
È fondamentale chiarire che un figlio disabile ha il diritto di ricevere l’eredità come qualsiasi altro erede. Tuttavia, in caso di disabilità che comporti l’incapacità di intendere e di volere, l’accettazione dell’eredità deve avvenire tramite un tutore o un amministratore di sostegno, come previsto dagli articoli 348 e 405 del codice civile. Il tutore può accettare l’eredità solo con beneficio di inventario, una misura cautelativa che richiede l’autorizzazione del giudice. Prima di concedere tale autorizzazione, il giudice esamina attentamente l’attivo e il passivo dell’asse ereditario, per evitare che l’accettazione comporti rischi per il patrimonio del disabile.

La pianificazione della successione è essenziale, specialmente per i genitori di figli disabili, poiché è necessario evitare contestazioni da parte di altri eredi. A tal fine, esistono strumenti giuridici specifici che possono essere utilizzati:
Il vincolo di destinazione, previsto dall’articolo 2645 ter del codice civile, consente ai genitori di destinare beni a uno scopo specifico, come il sostegno di una persona disabile. Questo vincolo impedisce il pignoramento dei beni e può durare fino a 90 anni o per tutta la vita del beneficiario. Ad esempio, Giovanni potrebbe destinare un immobile commerciale a garantire il sostegno di Dario, suo figlio disabile.
Il contratto di affidamento fiduciario stabilisce un accordo tra un affidante e un affidatario per gestire beni destinati al miglioramento della vita di una persona disabile. Questo contratto può durare fino alla morte del disabile. Ad esempio, Luca potrebbe decidere di affidare la sua casa a una ONLUS affinché venga utilizzata per il benessere di Anna, sua figlia disabile.
Il trust è una delle soluzioni più flessibili e sicure per tutelare i diritti delle persone con disabilità. In questo caso, un “disponente” trasferisce beni a un “trustee”, responsabile della loro gestione secondo le disposizioni stabilite. L’obiettivo è garantire il benessere del beneficiario disabile. I trust a favore di disabili gravi, come stabilito dalla Legge n. 112 del 2016, nota come “legge Dopo di noi”, godono di esenzioni fiscali, in particolare dall’imposta di successione, a patto che rispettino requisiti specifici.
Infine, è importante sottolineare che la Legge n. 112 del 2016 prevede la possibilità di detrazione IRPEF al 19% per le spese sostenute per polizze assicurative a favore di soggetti affetti da grave disabilità, fino a un massimo di 750 euro. Questa misura aggiuntiva contribuisce a garantire un futuro più sereno per le persone disabili e le loro famiglie.
La pianificazione della successione ereditaria in presenza di un figlio disabile è un processo complesso, ma con gli strumenti giusti è possibile garantire un futuro sereno e protetto per i propri cari.