Per quanto riguarda la convivenza in condominio, la legge è chiara dal punto di vista di un tema molto importante: scopriamo quale.
Quante volte, purtroppo, nel corso degli anni in Italia è avvenuto che delle famiglie hanno perso l’abitazione principale a causa di debiti relativamente consistenti.
Un problema non indifferente, che per fortuna pare che adesso possa essere discusso e forse risolto a dovere; ci riferiamo all’emendamento approvato dalla Commissione Attività Produttive da inserire al Decreto Legge Bollette che riguarda il mancato pagamento di bollette condominiali. Presentato da Silvio Giovine di Fratelli d’Italia, l’emendamento ha un grande valore giuridico e sociale.
Bollette condominiali non pagate: fino a 5.000 euro la casa non si tocca
In poche parole, la prima casa non sarà più pignorabile per debiti legati al mancato pagamento delle bollette energetiche condominiali se inferiori ai 5.000 euro, se l’abitazione rappresenta l’unico immobile posseduto dal debitore, che fra le altre cose viene considerato anche soggetto vulnerabile, e se il proprietario ha fissato su di essa la propria residenza anagrafica. Un altro aspetto molto importante è che non si tratti di un immobile di lusso. Detto ciò, non sono escluse alternative forme di tutela per i creditori, che potranno ancora iscrivere un’ipoteca giudiziale sull’immobile. Ma quali sono i clienti vulnerabili?

Quelli che hanno più di 75 anni, che si trovano in condizioni economicamente svantaggiate, soggetti con disabilità ai sensi dell’articolo 3 della legge 104/92, i soggetti a cui serve una abitazione di emergenza a seguito di eventi calamitosi e quelli che si trovano in un’isola minore non interconnessa. Questo emendamento rappresenta una svolta cruciale per le persone in difficoltà, con tante famiglie italiane meno esposte economicamente a certe conseguenze, quantomeno fino alla soglia limite di 5.000 €.
In poche parole, il grande obiettivo della legge italiana è quello di puntare a evitare aste giudiziarie e vendite a prezzi irrisori delle abitazioni, proteggendo le famiglie in difficoltà e cercando di mantenere una certa equità sociale per i bisogni fondamentali dei cittadini, come per esempio il diritto alla casa. Si tratta di un crocevia fondamentale, considerando soprattutto che sono davvero molte le persone residenti in Italia che stanno passando difficoltà economiche di un certo livello. Ragion per cui, è importante più che mai cercare di rendere meno gravose queste difficoltà. Magari 5.000 € può sembrare una soglia ancora bassa, ma è sicuramente un passo in avanti verso un’equità sociale che fin troppo spesso viene meno.