Arriva un nuovo bonus fino a 850 euro al mese che può cambiare concretamente la vita di molte famiglie italiane.
In un periodo storico in cui le difficoltà economiche si intrecciano sempre più con l’invecchiamento della popolazione, una misura come questa può davvero fare la differenza.
Il governo ha deciso di intervenire in modo diretto, istituendo in via sperimentale una nuova forma di sostegno: la cosiddetta “prestazione universale”. Subito 850 euro per le famiglie che rientrano in questi requisiti.
Cos’è la prestazione universale per le famiglie
Non è solo una cifra in più, ma un cambio di passo, un tentativo concreto di garantire agli anziani fragili la possibilità di restare in famiglia, ricevendo al contempo l’assistenza necessaria. Parliamo di un bonus mensile che, nel suo importo massimo, può arrivare fino a 850 euro. Ma non è un aiuto una tantum né una semplice indennità.
Si tratta, infatti, di una nuova misura pensata per integrare e migliorare l’attuale sistema di sostegno, andando a sostituire l’indennità di accompagnamento in favore di chi si trova in condizioni particolarmente gravi. È un intervento che punta a sostenere chi davvero non può farcela da solo, chi ha bisogno continuo di cure e di una presenza costante accanto.

Nel dettaglio, la prestazione universale è destinata agli anziani ultraottantenni che già percepiscono l’indennità di accompagnamento, ma che presentano un bisogno assistenziale classificato come “gravissimo”. Questo livello viene certificato direttamente dall’INPS, sulla base di valutazioni sia sanitarie che sociali. In altre parole, non basta avere una patologia: è necessaria una valutazione complessiva dello stato di salute e della situazione familiare e sociale dell’interessato.
Un altro requisito fondamentale riguarda l’ISEE, che non deve superare i 6.000 euro annui. Questo per garantire che il beneficio arrivi davvero a chi si trova in condizioni di maggiore difficoltà economica. Una misura selettiva, sì, ma che ha come obiettivo principale quello di migliorare la qualità della vita di chi, altrimenti, sarebbe costretto a rivolgersi a strutture sanitarie o a lasciare il proprio domicilio.
Prestazione Universale e indennità di accompagnamento
Il nuovo assegno sostituisce dunque l’attuale indennità di accompagnamento, ma con un’aggiunta sostanziale: l’assegno di assistenza, pari appunto a 850 euro al mese. Una cifra che, in molti casi, può rappresentare la possibilità di assumere un assistente domiciliare, di garantire terapie più frequenti, oppure semplicemente di alleggerire il peso economico che spesso grava sulle famiglie dei soggetti non autosufficienti.
La prestazione universale entrerà in vigore in via sperimentale per il biennio 2025-2026, ma se darà i risultati attesi – e le premesse ci sono tutte – è probabile che diventi una misura strutturale. Una risposta concreta a una delle emergenze più delicate del nostro tempo: quella legata alla cura degli anziani fragili.