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Sai che oggi puoi andare in pensione anticipaata a 63 anni? Chiedi subito informazioni al Caf, c’è un fondo speciale che ti aiuterà.

Il tema dellepensioni in Italia è sempre molto discusso e poche volte le notziie che arrivano sono positive. Da poco, però, è arrivato un aggiornamento che potrebbe cambiare la vita (in meglio, per fortuma) a molti lavoratori di un detmrinato settore.

Se hai compiuto 63 anni e appartieni a quest acateogiria di lavoratiri sappi che esiste un Fondo speciale che può davvero permetterti di andare sibito in pensione. Ma ome funziona esattmanete? E chi può aaccedervi? Andiamo con ordine, vi spieghiamo tutto.

Pensione anticipata a 63 anni, che cos’è il Fondo speciale

Come sappiamo, attualmente, l’età per andare in pensione di vecchiaia è fissata a 67 anni. Nel corso degli anni, però, la legge ha previsto alcune eccezioni per chi svolge attività faticose o rischiose. È proprio il caso degli operai edili, categoria ampiamente riconosciuta come impegnata in lavori gravosi.

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Grazie a un accordo firmato nel 2018 tra sindacati e datori di lavoro, è stato istituito un Fondo speciale dedicato a sostenere economicamente il percorso verso la pensione anticipata per i lavoratori del comparto edile. Le aziende versano una quota specifica, a loro carico, per finanziare questo meccanismo. Il Fondo offre diverse opzioni in base alle necessità del lavoratore. E quali sono?

in pensione prima con fondo speciale
Il procedimento da seguire e i requisiti – diritto-lavoro.it

Nel dettaglio sono tre ma molto importanti: l’integrazione al reddito, la contribuzione volontaria e l’integrazione dell’indennità Naspi. La richiesta va presentata alla Cassa Edile o Edilcassa presso cui si è stati registrati durante l’ultimo contratto di lavoro. Ricordate che va allegata la documentazione come l’Estratto Conto INPS.

Requisiti per accedere a questa agevolazione

Per poter usufruire di questa agevolazione il soggetto richeidente deve aver compiuto 63 anni aver lavorato almeno 2100 ore nei due anni precedenti alla richiesta (escluse le ore coperte dagli ammortizzatori sociali), avere meno di quattro anni mancanti alla pensione di vecchiaia. Deve inoltre presentare la cessazione del rapporto di lavoro per scadenza contratto, licenziamento collettivo o giustificato motivo personale.

Una volta terminato il contratto, il lavoratore può accedere alla NASpI, cioè l’indennità di disoccupazione. Nel 2025, questa garantisce il 75% della retribuzione media fino a 1436,61 euro e il 25% dell’eccedenza fino a un tetto massimo di 1562,82 euro.

In linea di massima, a partire dall’ottavo mese, la Naspi si riduce del 3% ogni mese per chi ha superato i 55 anni. Però in questo caso specifico il Fondo speciale interviene coprendo l’intera riduzione e garantendo così l’importo pieno per 24 mesi.

Una volta esaurito il periodo Naspi, il Fondo continua a sostenere il lavoratore con una indennità pari al massimale della cassa integrazione ordinaria (circa 1400 euro) accompagnata dal versamento della contribuzione volontaria valida ai fini pensionistici.

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