Aumentano le pensioni grazie alla rivalutazione prevista dalla Legge di Bilancio. Ecco chi avrà assegni più pesanti.
Nel mese di maggio 2025, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) applicherà una rivalutazione provvisoria dello 0,8% alle pensioni, seguendo le disposizioni della Legge di Bilancio 2025.
Questo adeguamento, già introdotto ad aprile, mira a compensare l’inflazione stimata, ma ha suscitato reazioni contrastanti tra i pensionati.
Aumento pensioni: chi sorride e chi no
L’incremento dello 0,8% sarà applicato interamente solo a coloro che percepiscono una pensione fino a quattro volte il trattamento minimo INPS. Per chi supera questa soglia, la percentuale di rivalutazione diminuisce progressivamente, secondo i criteri stabiliti dall’INPS. Questo significa che i pensionati con assegni più elevati vedranno aumenti proporzionalmente inferiori.
Secondo le tabelle aggiornate dell’INPS, combinando l’aumento ordinario dello 0,8% con un’integrazione straordinaria del 2,2%, il trattamento minimo raggiungerà i 616,57 euro entro il 31 dicembre 2025. Questo importo rappresenta la pensione mensile lorda per coloro che percepiscono l’assegno minimo e soddisfano i requisiti di reddito per l’integrazione.

Nonostante questi adeguamenti, molti pensionati manifestano delusione, ritenendo che gli aumenti siano insufficienti a fronteggiare il crescente costo della vita. Le aspettative erano rivolte a interventi più significativi da parte del governo, soprattutto in un contesto economico caratterizzato da inflazione persistente e rincari generalizzati.
È importante sottolineare che la rivalutazione delle pensioni è un meccanismo previsto dalla Costituzione per garantire il potere d’acquisto dei pensionati. Tuttavia, l’efficacia di tali misure dipende dall’entità degli aumenti e dalla loro capacità di rispondere alle reali esigenze dei cittadini.
Per rimanere aggiornati su eventuali ulteriori modifiche o integrazioni, è consigliabile consultare periodicamente le comunicazioni ufficiali dell’INPS o rivolgersi ai patronati e ai centri di assistenza fiscale. Questi enti possono fornire informazioni dettagliate e supporto nella gestione delle pratiche previdenziali.
Insomma mentre l’adeguamento delle pensioni a maggio 2025 rappresenta un passo verso la tutela del potere d’acquisto dei pensionati, resta evidente la necessità di interventi più incisivi per garantire un sostegno adeguato alle fasce più deboli della popolazione.