Andare subito in pensione: ecco come evitare brutte sorprese sfruttando le misure di anticipo attualmente disponibili.
C’è un dettaglio che, piano piano, sta iniziando a far preoccupare molti lavoratori. Parliamo dell’aspettativa di vita, che negli ultimi anni è tornata a crescere dopo la flessione dovuta alla pandemia.
Un segnale positivo, certo, ma che rischia di avere un impatto diretto sull’età pensionabile. Già dal 2025, infatti, si potrebbe assistere a un innalzamento dei requisiti anagrafici per accedere alla pensione di vecchiaia.
Pensione facendo domanda entro maggio, ecco chi può
È un meccanismo automatico previsto dalla legge, che lega proprio l’età del pensionamento all’andamento della speranza di vita calcolata dall’ISTAT.
In parole semplici, vivere più a lungo significa lavorare più a lungo. Però, non tutti sono disposti ad aspettare, specie chi da anni svolge lavori faticosi, fisicamente o mentalmente logoranti. Per fortuna, esistono delle vie d’uscita per chi desidera, o ha bisogno, di andare in pensione prima. E conviene conoscerle bene, anche perché alcune prevedono scadenze precise per presentare la domanda.

Tra queste misure, una delle più importanti è senza ombra di dubbio lo scivolo per i lavoratori usuranti. Una possibilità concreta e ben regolamentata, che consente di accedere alla pensione anticipata a chi svolge determinate attività particolarmente pesanti. Il riferimento normativo è il Decreto legislativo 67 del 2011, e la lista delle professioni comprese è abbastanza chiara. Ci rientrano, ad esempio, i minatori, i palombari, chi lavora in galleria o con l’amianto, ma anche gli addetti alla linea di montaggio nelle fabbriche, gli autisti di mezzi pubblici e chi effettua lavoro notturno in modo continuativo.
Il vantaggio? Si può uscire prima dal mondo del lavoro, senza dover aspettare l’età prevista per la pensione di vecchiaia. Ma c’è una condizione fondamentale: la domanda per il riconoscimento del diritto deve essere presentata entro il primo maggio. Un passaggio che, purtroppo, tanti sottovalutano, salvo poi scoprire troppo tardi di aver perso il treno. Ed è bene ricordarlo: senza quella certificazione, il diritto all’anticipo non viene riconosciuto, anche se il lavoratore svolge effettivamente un’attività usurante.
Naturalmente ci sono anche altre strade per anticipare la pensione, come la quota 103, l’opzione donna o l’Ape sociale. Però lo scivolo usuranti resta uno dei canali più solidi e accessibili, almeno per chi rientra nei profili previsti. Il consiglio, quindi, è di muoversi per tempo. Perché in un sistema pensionistico in costante evoluzione, restare aggiornati sulle opzioni disponibili può fare la differenza tra continuare a lavorare per anni o godersi con qualche anticipo il meritato riposo.