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In sede di dichiarazione dei redditi bisogna fare attenzione: ecco come scaricare le spese mediche dal 730.

È già tempo di pensare alla dichiarazione dei redditi. Come ricorda l’Agenzia delle Entrate, il modello 730 va presentato entro il 30 settembre 2025. La presentazione potrà avere luogo direttamente online, tramite i canali telematici, ma anche attraverso un Centro di assistenza fiscale (Caf), i professionisti abilitati o il sostituto d’imposta (ovvero il datore di lavoro).

Come sappiamo in sede di dichiarazione dei redditi sarà possibile portare in detrazione alcune spese sostenute l’anno precedente a quello della presentazione del 730 (l’anno di riferimento dunque è il 2024). Questo significa che potremmo sottrarre queste spese dall’imposta lorda, cioè dalla somma da pagare il fisco (uno “sconto” fiscale insomma). 

Tra le spese detraibili con il modello 730 sono comprese quelle sanitarie, che rappresentano una delle voci di spesa più comuni da portare in detrazione. Attenzione però: ormai da diversi anni vige l’obbligo di usare mezzi di pagamento tracciabili per la maggior parte delle spese mediche. Uno degli errori più comuni riguarda proprio i pagamenti tracciabili. Molti contribuenti lo commettono e rischiano di non poter detrarre le spese che pure hanno sostenuto.

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Spese mediche, come scaricarle dal 730

Gli esperti del Caf invitano a fare attenzione. Non basta avere con sé lo scontrino che attesta il pagamento di una spesa medica per poter usufruire della detrazione. Non tutte le spese mediche infatti possono essere detratte se il pagamento è avvenuto con denaro contante. Sono errori molto comuni dei contribuenti: gli scontrini non conformi e i pagamenti in contanti.

Come detrarre le spese mediche dal 730

Attenzione a non commettere questi errori in sede di dichiarazione dei redditi – diritto-lavoro.com

La legge italiana permette di usare il contante soltanto per acquistare farmaci, dispositivi medici (con marcatura CE) e prestazioni fornite da strutture pubbliche o private accreditate presso il Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Negli altri casi – pensiamo alle visite specialistiche o agli esami in cliniche private non convenzionate – vige l’obbligo di usare mezzi di pagamento tracciabili.

Sì dunque a carte, bancomat, assegni o bonifici. Anche quando si può pagare in contanti bisogna fare attenzione però a non farsi rilasciare lo scontrino sbagliato. Per la detrazione della spesa occorre presentare lo scontrino “parlante”, il documento che contiene informazioni come il tipo di prodotto, quantità, codice fiscale dell’acquirente, oltre all’indicazione che il prodotto è un medicinale o un dispositivo medico. 

In mancanza di questi dati, la spesa medica non è detraibile. Nemmeno se è classificata tra quelle ammesse alla detrazione del 19%. È dunque fondamentale conservare la documentazione e controllare sempre che lo scontrino sia parlante. Uno scontrino non conforme può far perdere la detrazione pur in presenza di una spesa valida.

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