Beffa in arrivo per questi pensionati che si ritroveranno 260 euro in meno sull’assegno, ecco il perché della batosta.
Cattive notizie per i pensionati. Con le regole introdotte dal governo sull’acconto Irpef per il 2025 i pensionati avranno 260 euro in meno sull’assegno. Con la dichiarazione dei redditi i pensionati infatti dovranno pagare più tasse di quelle effettivamente dovute al fisco. Colpa di uno strano meccanismo che porterà a un debito nella prossima dichiarazione dei redditi.
In sostanza i contribuenti che presentano la dichiarazione dei redditi versano le imposte in due fasi. La prima è il saldo relativo all’anno della dichiarazione (il 2024 nel nostro caso) e la seconda è l’acconto per l’anno successivo (ovvero il 2025), da pagare in una o due rate a seconda dell’importo. I pensionati si vedono direttamente trattenere sul cedolino gli importi a debito a partire da agosto.
L’acconto Irpef è dovuto quando l’imposta dell’anno precedente, al netto di detrazione, crediti d’imposta, eccedenze e ritenute, supera i 51,65 euro. In questo caso c’è un’unica rata quando l’acconto è più basso di 257,52 euro, due rate se l’importo è pari o superiore. In un caso come nell’altro l’acconto deve essere versato entro novembre.
Pensioni, 260 euro in meno sull’assegno
Il problema è che il calcolo dell’acconto Irpef della prossima dichiarazione dei redditi avverrà in base agli scaglioni e alle aliquote precedenti la riforma fiscale varata dal governo nel 2024, quella che ha introdotto tre scaglioni al posto dei quattro di prima.

Allo stato attuale gli scaglioni sono questi: aliquota del 23% per i primi 28 mila euro, del 35% per la parte residua fino a 50 mila euro e infine il 43% per la porzione ancora superiore. In precedenza fino ai 28 mila euro erano previste due fasce (le aliquote superiori sono rimaste invariate).
Per i primi 15 mila euro si applicava un’aliquota del 23%, mentre tra i 15 mila e i 28 mila l’aliquota era fissata al 25%. La differenza sta dunque in questa seconda fascia, con un 2% in più di imposta che si traduce in 260 euro in più per chi prende una pensione pari o superiore a 28 mila euro.
Per l’acconto si è deciso di utilizzare ancora il meccanismo dei quattro vecchi scaglioni, per cui potrebbe esserci un debito fino a un massimo di 260 euro. Attenzione, però: i soldi non verranno persi. Verranno comunque restituiti con la dichiarazione dei redditi del 2026, con il conguaglio del saldo 2025.
Quando saranno effettuati i corretti conteggi le somme trattenute indebitamente nel corso di quest’anno verranno restituite. Il ministero dell’Economia ha parlato di un “disallineamento temporaneo”. Comunque sia i pensionati si ritroveranno con dei soldi in meno quest’anno.