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Ci sono dei casi in cui pur non pagando l’affitto, il proprietario di casa non può mandar via l’inquilino. Scopriamo in che contesti 

Oggigiorno, trovare una casa in affitto non è più così semplice come una volta. Molti proprietari di immobili, infatti, preferiscono puntare su affitti brevi, in quanto, soprattutto nel periodo estivo, ottengono ottimi incassi.

Dare una casa in affitto per periodi lunghi, ha pro e contro. Un vantaggio, per il proprietario, può essere sicuramente il non lasciare la casa vuota, e quello di percepire un canone mensile, come da contratto.

Tuttavia, possono esserci dei casi in cui l’inquilino inizia a non pagare, e questo può essere un problema per il locatore, non da poco, peraltro. Questo perché non solo non percepirebbe l’affitto per diversi mesi, ma si vedrebbe anche la casa occupata, in quei periodi.

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La cosa da fare sarebbe sfrattare l’inquilino, ma quand’è che il proprietario non può fare nulla? Scopriamo insieme i vari contesti.

Quando il proprietario non può agire subito, se l’inquilino non paga: cosa succede

Ci sono dei contesti in cui il proprietario non può intervenire subito se l’inquilino non paga l’affitto, ed è bene saperlo, per evitare di commettere errori.

Quando il proprietario non può agire se l'inquilino non paga l'affitto
Quando il proprietario non può agire se l’inquilino non paga l’affitto-diritto-lavoro.com

Nello specifico, alcuni esempi. Se l’inquilino paga con ritardo, ma resta entro i 20 giorni dalla scadenza, il locatore non può procedere con lo sfratto, finché non sono passati 20 giorni senza pagare.

Se l’inquilino non paga spese condominiali, o la registrazione del contratto, per un importo al di sotto di due mensilità, non basta la morosità per consentire lo sfratto o la chiusura definitiva dell’accordo.

Il proprietario dell’immobile non può intervenire se il giudice concede il cosiddetto “termine di grazia“. Che cosa vuol dire? Ebbene, nel caso in cui l’inquilino dovesse provare di trovarsi in difficoltà dal punto di vista economico, il giudice può lasciare all’inquilino, fino a 3 mesi per saldare il debito.

E in questo lasso di tempo, il proprietario non può eseguire alcuno sfratto nei confronti dell’inquilino. Se poi il non pagare l’affitto, da parte di quest’ultimo, è dato dal fatto che c’è di mezzo una malattia oppure disoccupazione, o altri problemi molto seri, l’inquilino può avere tempo fino a 4 mesi per mettersi in regola.

E peraltro, infine, c’è da sapere che se l’inquilino riesce a pagare tutto alla prima udienza in tribunale, lo sfratto si blocca e il contratto continua ad avere validità.

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