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Diventare proprietari della casa in cui si abita in affitto è un’eventualità possibile, ma in base al contesto. Ecco quando si può verificare

Oggigiorno, trovare una casa in affitto non è semplice, come lo era in passato. Molti proprietari di immobili, infatti, stanno optando per affitti brevi, e non solo nelle grandi città come Roma, Milano, Firenze, ecc., ma anche in città turistiche, che si affacciano sul mare.

In questo contesto, è difficile muoversi per avere un alloggio. Certo, ci sono altre opzioni, come ad esempio quella di diventare proprietari di una casa, ma bisogna avere i soldi liquidi, da spendere quanto prima per acquistarla, oppure accendere un mutuo.

Come ormai si sa, al mutuo non si accede facilmente, perché, trattandosi di somme molto elevate da restituire, l’attenzione è massima. Ci sono diversi step e documenti di cui essere in possesso e procurarsi, per poi essere valutati dalle banche.

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Purtroppo, non è detto che l’esito della valutazione dei suddetti documenti, possa essere positivo. Per cui, se non si hanno i requisiti, lasciar perdere è la miglior soluzione.

Quello che però in pochi sanno, è che ci sono altri modi per diventare proprietari di una casa, persino se è la casa in cui si vive in affitto.

Diventare proprietari della casa in cui si abita in affitto: le possibili soluzioni

Se si desidera tentare la strada per diventare proprietari della casa in cui si vive, ci sono due soluzioni.

Diventare proprietario di casa in cui si vive in affitto: come fare
Diventare proprietario di casa in cui si vive in affitto: come fare-diritto-lavoro.com

La prima è l’usucapione. In questo contesto, il titolo di proprietario di un immobile si acquisisce, dopo essere vissuti in loco per un tot di tempo. Secondo l’art. 1158 del Codice Civile, «la proprietà dei beni  immobili  e  gli  altri  diritti  reali  di godimento sui beni medesimi si  acquistano  in  virtù del  possesso continuato per venti anni».

Nel nostro Paese, con questo meccanismo, passati 20 anni in cui si vive continuativamente in una casa, essa diventa di proprietà.

Un’altra soluzione, invece, riguarda il cosiddetto “affitto con riscatto“. L’inquilino, infatti, previo accordo con il proprietario di casa, può decidere di destinare parte del canone di affitto per acquistare la casa in cui vive, entro un tot di tempo concordato.

In questo modo, sarà più semplice acquistare l’immobile, senza chiedere un mutuo ma con un contratto stipulato col proprietario. Eventualmente, si può anche decidere di tirarsi indietro se non si vuole più acquistare, e in quel caso, comunque, il proprietario avrà avuto un affitto per tutto il tempo della permanenza dell’inquilino.

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