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Il mobbing può avere impatti devastanti sulla vita professionale e personale dei lavoratori. Capire cos’è, conoscere i propri diritti e le procedure legali adeguate sono fondamentali per affrontare questa forma di abuso. Un supporto legale esperto e adeguate prove documentali possono fare la differenza.

Cos’è il mobbing e come si manifesta

Il mobbing è una forma di abuso praticata principalmente nei contesti di lavoro, che può manifestarsi attraverso comportamenti vessatori, emarginazione, intimidazione o, in casi estremi, una vera e propria campagna di molestie psicologiche.

Questo fenomeno può essere perpetrato da superiori, colleghi o dall’organizzazione stessa, e ha l’obiettivo di indurre la vittima a forfait, deteriorando il suo ambiente lavorativo in modo continuo e sistematico.

Le conseguenze sulla salute psicofisica del lavoratore possono essere estremamente gravi, portando a disturbi d’ansia, depressione, e altre patologie correlate allo stress.

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Si distingue tra mobbing verticale, che coinvolge una relazione gerarchica, e mobbing orizzontale, tra colleghi sullo stesso livello.

Tra i segnali riconoscibili ci sono frequenti critiche ingiustificate, isolamento, assegnazione di compiti dequalificanti o eccessivi, e una comunicazione spesso costellata di insulti o menomazioni sulla dignità personale.

Diritti del lavoratore contro il mobbing

I diritti del lavoratore sono protetti da una serie di normative che mirano a tutelare la dignità e il benessere di ogni individuo all’interno dell’ambiente di lavoro.

La Costituzione Italiana, all’articolo 32, riconosce il diritto alla salute, che comprende anche la sfera psicologica.

Inoltre, l’articolo 2087 del Codice Civile impone al datore di lavoro di adottare tutte le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei lavoratori.

Purtroppo, la legge italiana non contiene una definizione specifica di mobbing, il che rende essenziale l’applicazione di concetti giuridici più generali per far valere i propri diritti.

I lavoratori possono ricorrere allo Statuto dei Lavoratori per contestare ambienti di lavoro che inducano a situazioni discriminanti o offensive, facendosi forte della giurisprudenza consolidata in materia.

Procedure legali per affrontare il mobbing

Quando ci si confronta con il fenomeno del mobbing, la conoscenza delle procedure legali adeguate è fondamentale per poter affrontare efficacemente la situazione.

Il primo passo che un lavoratore deve intraprendere è la richiesta di un incontro chiarificatore con la direzione aziendale o il responsabile delle risorse umane, per tentare una soluzione interna.

Se questo non porta a risultati, si può procedere in via legale, attraverso la redazione di una lettera formale di reclamo in cui si dettaglia la natura delle molestie subite.

È consigliabile ricorrere ai sindacati o a consulenti legali specializzati per orientarsi attraverso il processo e per sapere quali documenti devono essere raccolti.

mobbing
Mobbing, come combatterlo (diritto-lavoro.com)

Se il problema persiste, il lavoratore può decidere di presentare un ricorso presso il giudice del lavoro, che potrà determinare sanzioni a carico dei responsabili e riparazioni per il danno subito.

In questi casi, l’onere della prova spetta al lavoratore, che dovrà dimostrare il nesso di causalità tra le azioni subite e il danno psicofisico riscontrato.

Documentare il mobbing: tecniche efficaci

La documentazione è un fattore cruciale nell’affrontare legalmente casi di mobbing.

È importante che il lavoratore tenga un registro dettagliato di tutti gli episodi di mobbing, annotando date, orari, luoghi, persone coinvolte e la descrizione degli eventi.

Anche le email, i messaggi e qualsiasi comunicazione scritta che possa dimostrare un comportamento ostile o discriminatorio devono essere conservati.

Registrare le conversazioni all’insaputa dei colleghi può risultare utile se rispettano le normative sulla privacy.

I testimoni possono essere un altro elemento di supporto incisivo: le testimonianze dei colleghi che hanno assistito o subito essi stessi il mobbing possono dare maggiore credibilità al caso.

È consigliabile avviare questa documentazione fin dal primo momento in cui si sospetta che i comportamenti subiti possano costituire mobbing, per costituire un quadro ampio e dettagliato che supporti le proprie affermazioni in sede legale.

Assistenza legale: come scegliere l’avvocato giusto

La scelta di un avvocato specializzato nella materia del lavoro e con esperienza nei casi di mobbing è essenziale.

Un buon avvocato deve non solo avere una solida conoscenza delle normative in materia di lavoro, ma anche mostrare empatia e capacità di ascolto verso il cliente, che potrebbe trovarsi in uno stato di vulnerabilità.

È importante verificare il curriculum dell’avvocato, la sua esperienza specifica nei contenziosi di mobbing e le referenze di altri clienti.

Gli incontri preliminari con più di un professionista possono aiutare a valutare quale avvocato si dimostra più adeguato per la propria causa.

Molto utile può essere frequentare seminari o conferenze sul tema del mobbing, dove spesso partecipano professionisti specializzati che possono fornire consigli pratici e indicare possibili strategie legali da adottare.

Avere un rapporto solido e comunicativo con il proprio avvocato è fondamentale per affrontare con tranquillità e fiducia il percorso legale.

Testimonianze e prove: elementi chiave in tribunale

In sede tribunale, le testimonianze e le prove raccolte sono cruciali per dimostrare l’esistenza del mobbing e il danno subito.

I giudici richiedono di solito una prova chiara e dettagliata della manifestazione sistematica di comportamenti mobbizzanti.

Le testimonianze dei colleghi che confermano quanto affermato dalla vittima possono aumentare notevolmente la credibilità del caso.

Oltretutto, qualsiasi certificato medico che attesti lo stress psicofisico subito a causa del mobbing rappresenta un ulteriore asse probante.

L’avvocato deve costruire un quadro coerente e convincente, facendo leva sulle violazioni delle norme sui diritti del lavoro e sull’assicurazione della sicurezza.

Altri strumenti utilizzabili in tribunale possono includere relazioni di consulenti esperti e altre prove che mettano in luce gli effetti negativi del comportamento lesivo, elevando la possibilità di una sentenza favorevole per la vittima.

La giurisprudenza ha spesso ribadito che prove indirette, ben argomentate, possono avere un impatto decisivo negli esiti finali.

 

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