Se da casa del vicino, arrivano cattivi odori in casa tua, è possibile chiedere un risarcimento, nei seguenti contesti.
Quando si opta per andare a vivere all’interno di un condominio, si sa, che ci sono regole da rispettare. È molto importante, infatti, avere rispetto reciproco, cercando di non mettere i propri vicini o comunque i condomini, in generale, in situazioni spiacevoli o di disagio.
La legge è molto chiara in proposito, e c’è uno statuto in ogni condominio, in cui sono disciplinati i vari rapporti tra inquilini, cose che si possono o non possono fare, ed eventuali conseguenze nel caso in cui non si rispettino le norme.
Nel regolamento sono infatti riportati doveri e diritti dei condomini, norme sull’utilizzo di spazi e beni comuni, e molto altro ancora. Può accadere, che odori sgradevoli giungano dall’abitazione del proprio vicino, e questo, soprattutto se accade di frequente, può essere motivo di disturbo, non indifferente.
In un contesto del genere, è bene essere conoscenza di eventuali provvedimenti da prendere in merito. Approfondiamo, dunque, il come muoversi in un queste situazioni e cerchiamo di capire come ottenere un risarcimento.
Odori sgradevoli da casa del vicino: quali diritti hanno i condomini ed eventuale risarcimento
Poniamo il caso che dalla cucina di un vicino provengano odori sgradevoli, che infastidiscano molto gli altri residenti. È bene essere a conoscenza, in questi contesti, di come muoversi a livello legale, per far valere i propri diritti.

Secondo l’art. 844 del Codice Civile, le immissioni di fumo, calore, esalazioni, rumori, ecc. non devono superare limiti di tollerabilità e lo stesso vale per odori che provengono dalla cucina di un’abitazione. Per questa ragione, nel caso in cui gli odori dovessero superare la soglia di tollerabilità, il condomino può decidere di muoversi legalmente per ottenere un risarcimento, per via del disturbo arrecatogli.
Non c’è una soglia prefissata di tollerabilità per ogni caso, ma è il giudice, supportato da una perizia d’ufficio, a stabilire se si è superato il limite. Si valuta secondo tre princìpi:intensità, frequente e durata immissioni.
Ma anche il Codice penale punisce immissioni olfattive moleste, con l’art.674, tramite reato di “getto pericoloso di cose”. Per cui, si punisce chi causi emissioni di gas, vapori, fumo, in luoghi pubblici o privati ma di uso comune o altrui.
Ora, il condomino che subisca le suddette molestie olfattive, può decidere di dialogare con il vicino e trovare un accordo bonario, che è sempre la cosa migliore da fare. Oppure, contattare l’amministratore di condominio, che può intraprendere una mediazione o indire un’assemblea con oggetto il suddetto problema.
O infine, muoversi per vie legali, per fermare l’immissioni di odori sgradevoli e farsi risarcire.