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L’educazione ha un ruolo cruciale nel ridurre le disparità di genere. Garantire l’accesso all’istruzione per tutti, promuovere le STEM tra le ragazze, e offrire corsi per migliorare le carriere, sono passi essenziali per l’empowerment femminile.

Accesso all’istruzione e disparità di genere

L’accesso all’istruzione è uno dei pilastri fondamentali per la riduzione delle disparità di genere. Nonostante i progressi degli ultimi decenni, molte parti del mondo ancora vedono un accesso limitato all’istruzione per le ragazze. In alcune regioni, i fattori culturali e socioeconomici limitano la partecipazione delle bambine alla scuola, e quando l’istruzione viene vista come un investimento non sostenibile, le ragazze sono spesso le prime a essere escluse. Tuttavia, uno degli strumenti più potenti per rompere questo ciclo è proprio garantire pari accesso all’istruzione. L’alfabetizzazione e l’educazione di qualità sono essenziali per equipaggiare le ragazze con le competenze necessarie per partecipare attivamente alle dinamiche economiche. Gli studi dimostrano che l’istruzione femminile non solo aumenta le opportunità lavorative per le donne, ma ha effetti positivi anche sulla salute e sul benessere delle famiglie, delle comunità e delle nazioni. In questo contesto, le politiche governative e le iniziative private giocano un ruolo cruciale nell’assicurare che le barriere socioeconomiche, culturali e logistiche siano abbattute, permettendo un accesso equo e inclusivo all’istruzione per tutte le ragazze.

Risulta tra l’altro dal Rendiconto di Genere 2024 INPS, relativamente al livello di istruzione, che nel 2023 le donne hanno superato gli uomini sia tra i diplomati (52,6%) sia tra i laureati (59,9%), ma questa superiorità nel percorso di studi non si traduce in una maggiore presenza nelle posizioni di vertice nel mondo del lavoro. Infatti appena il 21,1% dei dirigenti è donna, tra i quadri il genere femminile rappresenta solo il 32,4%. Conseguentemente, anche per quanto concerne le prestazioni pensionistiche, sebbene le donne siano numericamente superiori tra i beneficiari di pensioni, essendo 7,9 milioni le pensionate rispetto ai 7,3 milioni di pensionati, permangono significative differenze negli importi erogati. 

Promuovere le STEM tra le giovani ragazze

Le discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) rappresentano una fetta considerevole del mercato del lavoro attuale e futuro. Tuttavia, le ragazze e le donne continuano a essere sottorappresentate in questi campi. Promuovere le STEM tra le giovani ragazze è quindi essenziale per offrire loro una gamma più ampia di opportunità di carriera e contribuire alla riduzione del gender gap professionale. Sin dai primi anni scolastici, è fondamentale incoraggiare le ragazze a esplorare e sviluppare interesse per le materie STEM attraverso curricoli inclusivi, laboratori pratici e modelli di ruolo femminili di successo in questi settori. Il superamento di stereotipi che vedono le STEM come campi tradizionalmente maschili può avvenire, in parte, attraverso lezioni interattive che dimostrano come le tecnologie siano strumenti per affrontare sfide concrete e utili per migliorare la società. Inoltre, programmi di mentoring e borse di studio specifiche per ragazze interessate alle STEM possono rafforzare queste iniziative, facendo sì che le giovani ragazze non si sentano isolate o intimidite nell’intraprendere percorsi accademici in settori dominati dagli uomini. Investire nell’educazione STEM femminile non aumenta solo il numero di donne qualificate in questi campi, ma stimola anche l’innovazione grazie alla diversità di pensiero.

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Corsi e formazioni per una carriera migliore

Oltre all’istruzione formale, l’accesso a corsi di formazione e opportunità di apprendimento continuo è cruciale per colmare il divario di genere nel mondo del lavoro. Le donne che partecipano a programmi di formazione professionale hanno maggiori possibilità di avanzare nella loro carriera e di entrare in settori ben pagati che richiedono competenze specifiche. I corsi di formazione non solo migliorano le competenze tecniche delle partecipanti, ma offrono anche soft skills essenziali, come il lavoro di squadra, la comunicazione e il problem solving. Attraverso workshop specializzati e corsi online accessibili ovunque, le donne possono sviluppare un profilo competitivo che le renda capaci di affrontare le sfide del mercato del lavoro globale. In particolare, nel contesto della digitalizzazione, i corsi di formazione in tecnologia informatica e nuove tecnologie sono particolarmente importanti. Le donne possono utilizzarli per riqualificarsi e inserirsi nei settori emergenti. Organizzazioni non governative, enti formativi e imprese hanno l’opportunità di collaborare per sviluppare programmi di formazione che siano inclusivi e supportino le donne in modo concreto, contribuendo così a un’economia più equa e diversificata.

Educazione e empowerment: la chiave del cambiamento

L’educazione è più di una semplice acquisizione di conoscenze; è uno strumento potente per l’empowerment femminile. L’accesso equo all’istruzione aiuta le donne a sviluppare la fiducia in se stesse, a diventare protagoniste delle loro vite e a partecipare attivamente al cambiamento socioeconomico. L’espansione delle opportunità educative per le donne ha un impatto diretto sulla riduzione del gender gap in molteplici aspetti della società. Nazioni con elevati livelli di istruzione femminile godono di una maggiore partecipazione delle donne nelle posizioni decisionali e politiche, un’evidenza che sottolinea l’importanza dell’educazione come catalizzatore di cambiamento. Inoltre, donne istruite tendono a investire maggiormente nell’educazione dei propri figli, creando così un ciclo virtuoso che migliora le condizioni socioeconomiche delle comunità nel lungo termine. L’educazione delle donne non solo alimenta la crescita economica, ma contribuisce anche alla costruzione di società più giuste e paritarie. Pertanto, iniziative educative, sia a livello istituzionale che comunitario, dovrebbero essere prioritarie, dato che l’educazione è la chiave per un cambiamento duraturo e significativo nella riduzione del gender gap.

A conclusione del Rapporto di Genere 2023 INPS, Roberto Ghiselli, Presidente del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’INPS, evidenzia che “affrontare il problema delle discriminazioni di genere significa agire su tutte le dimensioni del problema, che riguardano il mercato del lavoro e i modelli organizzativi nel lavoro, la rete dei servizi, la dimensione familiare e quella culturale. Viene pertanto chiamata in causa la responsabilità e l’impegno di tutti gli attori istituzionali, politici e associativi per far sì che i timidi passi avanti che si sono registrati in questi anni, diventino al più presto l’affermazione di una piena condizione di parità, rimuovendo gli ostacolo che ne sono di impedimento”.

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