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Rivoluzione in casa OpenAI: la start up a cui fa capo il motore d’Intelligenza Artificiale ChatGpt intende convertirsi da non profit a società a scopo di lucro. Un cambio che potrebbe significare concedere una quota del 7% all’amministratore delegato Sam Altman. Lo riportano il Wall Street Journal e l’agenzia Bloomberg citando alcune fonti.

Diventare una società a scopo di lucro è un importante cambiamento per OpenAI, fondata per sviluppare l’intelligenza artificiale a beneficio dell’umanità. Adesso invece si è trasformata in una tradizionale start-up che vende prodotti ai consumatori. Nella nuova società a scopo di lucro Altman e la divisione non-profit avrebbero delle partecipazioni. L’Intelligenza Artificiale è esplosa. Non soltanto come una realtà tecnologica via via più dominante ma anche come il business del futuro, con prospettive di guadagni milionari.

Intelligenza e…dimissioni

Intanto Mira Murati, la Chief technology officer di OpenAI, lascia la società. Nell’annuncio a sorpresa Murati precisa che assicurerà una transizione dolce. “Grazie di tutto. Le sono grato per quello che ci ha aiutato a costruire e raggiungere“, ha detto il Ceo Sam Altman.

Tutto ciò nei giorni in cui esce dalla fase di test, e si estende a 50 lingue, la modalità avanzata di ChatGpt nella versione a pagamento. In questa fase di estensione, però, non è disponibile nell’Unione europea dove vige una normativa stringente sul digitale che al momento ha indotto i big della tecnologia. Fra cui Apple, Meta e X a congelare alcune novità sull’Intelligenza Artificiale.

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La modalità vocale avanzata è stata presentata da OpenAI in primavera e offre un assistente vocale più intelligente, in grado di comprendere quando l’utente lo interrompe e di adattare le risposte al tono emotivo. “Abbiamo aggiunto istruzioni personalizzate, memoria, cinque nuove voci e accenti migliorati. Può anche dire ‘Scusa il ritardo’ in oltre 50 lingue“, spiega la società di Sam Altman sul suo profilo X.

Cinque nuove voci artificiali

Il lancio prevede dunque 5 nuove voci: Arbor, Maple, Sol, Spruce e Vale, disponibili sia nella modalità vocale standard che in quella avanzata. La funzione è disponibile per tutti gli utenti di ChatGpt Plus e Team, mentre il rollout per i livelli Enterprise ed Edu avverrà la prossima settimana. Gli utenti dell’Intelligenza Artificiale sapranno se hanno ottenuto l’accesso grazie a un messaggio accanto all’opzione Voice Mode nell’interfaccia di ChatGpt. La modalità vocale avanzata al momento non sarà disponibile nel Regno Unito, Svizzera, Islanda, Norvegia e Liechtenstein oltreché nell’Unione europea.

Incontro a Torino sull’AI

Nel frattempo a Torino si è svolto il meeting dell’Italia Tech Week, patrocinato da John Elkann, presidente di Stellantis. Lo stesso Elkann ha dialogato con Sam Altman, il Ceo di OpenAI. Molta la carne al fuoco nella discussione, come dialoghi sul cambiamento mondiale e le trasformazioni tecnologiche dell’Intelligenza Artificiale. Alla fine una stretta di mano fra i due per un ‘patto’: un accordo, un po’ ambizioso, per cambiare il mondo entro il 2050. Sul finale una dichiarazione di Elkann sul fatto che “il meglio deve ancora venire“.

In ogni caso adesso gli articoli dei giornalisti delle testate del Gruppo Gedi (Repubblica – l’Espresso) saranno disponibili per gli utenti di ChatGpt. “La partnership siglata con OpenAI fa parte del percorso di trasformazione digitale di Gedi” ha affermato Elkann. “E riconosce il suo ruolo di leadership nella produzione di contenuti di alta qualità all’interno del panorama editoriale italiano. Da oggi, gli utenti di ChatGpt potranno fare affidamento su articoli e analisi approfondite provenienti dalle nostre pubblicazioni, per ottenere informazioni di qualità su un’ampia gamma di argomenti, con particolare riferimento al contesto italiano“.

 

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