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È un autunno durissimo quello di Stellantis e soprattutto dei suoi operai che rischiano massicciamente di perdere il posto di lavoro. Il 16 ottobre l’azienda automobilistica ha comunicato ai sindacati le prossime giornate di sospensione delle attività produttive previste per alcuni stabilimenti italiani. Vale a dire Pomigliano d’Arco, Termoli e Pratola Serra, a novembre.

Queste misure “sono necessarie per adeguare la produzione alle attuali condizioni di mercato e per garantire una gestione efficiente delle risorse” si legge in una nota. Le condizioni di mercato sono pessime: Stellantis è in crisi e le auto elettriche sono un flop clamoroso. Nel dettaglio, a Pomigliano d’Arco (Napoli) la produzione della linea Panda sarà sospesa nelle seguenti singole giornate: 11, 14, 15, 18, 21, 22, 25, 28 e 29 novembre 2024.

A Termoli (Campobasso) sulla Linea Fire la produzione si fermerà dall’11 al 24 novembre 2024 mentre sulle linee GME/GSE/V6 la produzione cessa nelle singole giornate 11, 15, 18 e 22 novembre 2024. Infine nello stabilimento di Pratola Serra (Avellino) la produzione sarà sospesa nelle singole giornate dell’11 e 12 novembre 2024.

Stellantis in crisi

Stellantis sta affrontando un momento particolarmente complesso nel percorso di transizione a causa della mancanza di ordini legata all’andamento del mercato dei veicoli elettrificati in Europa” si legge in una nota. Una realtà “che sta mettendo in difficoltà tutti i produttori, soprattutto europei“. “Siamo determinati a garantire la continuità dei nostri impianti e delle attività in questo momento complicato e continuiamo a supportare tutti i nostri colleghi e colleghe in questa fase. Si tratta di un percorso impegnativo, che comporta scelte complesse e non offre soluzioni immediate, ma richiede unità d’intenti e visione per accompagnare questa grande azienda, insieme a tutti i suoi dipendenti, nel futuro“.

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Le stime negative di Moody’s

Intanto l’agenzia di rating Moody’s conferma i rating Baa1 e (P)P-2 per Stellantis N.V. ma taglia l’outlook da stabile a negativo. Una scelta, spiega l’agenzia, che avviene sulla scia della “gravità del cash burn previsto nel secondo semestre del 2024. A seguito del recente profit warning del management con l’aspettativa che la performance operativa rimbalzerà l’anno prossimo“.

Consegne in calo rispetto al 2023

Stellantis stima che le consegne consolidate nel trimestre chiuso il 30 settembre ammontino a 1.148mila unità. Ossia il 20% in meno rispetto allo stesso periodo del 2023. Il calo delle consegne è stato maggiore rispetto a quello delle vendite ai clienti finali nel periodo, che si sono ridotte di circa il 15%, scontando l’impatto temporaneo della transizione del portafoglio prodotti e delle iniziative di riduzione delle scorte presso la rete.

Nel dettaglio, si legge in una nota del gruppo, in Nord America, le consegne sono diminuite di circa 170mila unità, di cui oltre 100mila unità relative ai preannunciati tagli alla produzione con l’intento di ridurre lo stock presso la rete. In Europa allargata, le consegne dagli stabilimenti sono diminuite di circa 100mila unità rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, per il posticipo del lancio dei modelli basati sulla piattaforma Smart Car, inclusa la Citroen C3 (che ha iniziato a essere consegnata alla rete in settembre).

Le prospettive per il lancio dei nuovi modelli di Stellantis in Europa sono al momento robuste con ordini per 50mila unità per la nuova Citroen C3 e di 80mila unità per la nuova Peugeot 3008. Nel “Terzo Motore” di Stellantis (che si riferisce all’aggregazione dei segmenti Sud America, Medio Oriente e Africa e Cina e India e Asia Pacifico, solo a scopo di presentazione) le consegne sono rimaste complessivamente invariate. Poiché la crescita in Sud America ha compensato i cali in Medio Oriente & Africa, Cina e India e Asia Pacifico.

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