Un’inchiesta destinata a far rumore, quella della procura di Roma, che ha portato all’arresto in flagranza di reato del direttore generale di Sogei, Paolino Iorio, nella serata del 14 ottobre. Il dirigente della Società d’informatica del ministero dell’Economia e finanze è stato fermato dalle forze dell’ordine mentre intascava una busta di denaro – 15mila euro – frutto di presunta corruzione da un imprenditore.
L’attività rientra nell’indagine dei pm capitolini in cui si ipotizzano i reati di corruzione e turbativa d’asta. Tra i 31 (18 persone fisiche e 14 giuridiche) indagati c’è anche Andrea Stroppa, classe ’94. Secondo la Gdf è il “referente di Elon Musk in Italia“, destinatario di presunte informazioni riservate provenienti da riunioni ministeriali. La Finanza scrive in un’informativa agli atti dell’indagine di “un articolato sistema corruttivo. Con diversi protagonisti e con ramificazioni sia all’interno del ministero della Difesa, sia in Sogei e sia infine al ministero dell’Interno“.
In particolare, secondo quanto scrive la Gdf, un militare della Marina indagato, “nell’apprendere del progetto volto all’acquisizione da parte del Governo del sistema satellitare (Starlink ndr) realizzato e fornito da un noto gruppo statunitense, approfitta dello svolgimento, presso il VI reparto di cui fa parte, di una riunione sul tema. Il tutto al fine di agganciare e contattare successivamente il referente italiano del Gruppo, Andrea Stroppa“.
La difesa di Stroppa
“Tengo a dichiarare con forza la mia totale estraneità” ha dichiarato all’Ansa Andrea Stroppa. Estraneità rispetto “alla contestazione che è stata recentemente formulata nei miei confronti dalla Procura della Repubblica di Roma, che ha ipotizzato un mio coinvolgimento in un episodio di corruzione di un ufficiale dell’Esercito Italiano“.
“Voglio precisare – spiega Stroppa – che tutti i rapporti che ho tenuto nel tempo con i pubblici ufficiali sono sempre stati improntati alla massima correttezza e trasparenza. Ho peraltro fornito sin da subito la più totale collaborazione agli inquirenti. Auspico che si possa accertare in tempi rapidi la mia totale estraneità rispetto ai fatti oggetto di indagine. Pertanto – ha concluso – proseguo nel mio lavoro con l’abituale serietà“.
Da Sogei fiducia ai pm
In una nota di Sogei si legge che la società “esprime piena fiducia nella magistratura, a cui sta prestando totale supporto. E si dichiara indiscutibilmente estranea ai fatti. Ove i fatti contestati fossero acclarati in maniera definitiva l’azienda si dichiarerà parte lesa e si tutelerà nelle sedi competenti“.
Lo Stato Maggiore della Difesa, dal canto suo, “assicurerà il massimo supporto alle autorità inquirenti. I presunti comportamenti per i quali si indaga non sono certamente compatibili con i valori e i principi fondanti delle Forze Armate italiane“. Il riferimento è all’indagine della procura di Roma sugli appalti banditi da Sogei che hanno coinvolto anche un capitano di fregata della Marina
“Totale estraneità ai fatti“
Sogei è poi intervenuta di nuovo sull’indagine della Procura di Roma. In una nota, l’azienda controllata al 100% dal ministero dell’Economia assicura che “l’evento occorso non incide minimamente sulle proprie capacità tecniche, organizzative e operative a garanzia della continuità dei servizi erogati a favore delle Amministrazioni clienti“. “Nel ribadire la totale estraneità ai fatti – conclude la nota – Sogei conferma che saranno intraprese con fermezza e determinazione tutte le azioni necessarie a tutelare la società, l’azionista e tutte le amministrazioni servite”.