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Patente a punti in edilizia dal 1° ottobre, cos’è e come funziona

Patente a punti edilizia dal 1 ottobre 2024

Foto X @7marj

La sicurezza sul lavoro è un mantra di politici e sindacati eppure in Italia si continua a morire nei cantieri o nelle officine come se niente fosse. Nel tentativo quantomeno di mitigare il numero elevato di infortuni gravi e gravissimi sul lavoro, entrerà in vigore dal 1° ottobre la patente a crediti (o a punti) per imprese e lavoratori autonomi impegnati in cantieri temporanei e mobili.

A prevederlo è l’art. 29, comma 19 del D.L 19/2024 noto come Decreto PNRR 4 (convertito con Legge 56/2024). È in corso di pubblicazione il decreto attuativo della patente a crediti, che disciplina le modalità di presentazione della domanda, i contenuti informativi della patente. Ma anche le procedure per la sospensione cautelare in caso di infortuni gravi e i criteri per l’attribuzione, l’incremento e il recupero dei crediti.

Sicurezza sul lavoro

In vista dell’imminente entrata in vigore della patente a crediti, è opportuno assicurare una gestione responsabile dei luoghi di lavoro e dei cantieri per non incorrere in pesanti sanzioni. Per questo è consigliabile adoperare, per quanto riguarda gli imprenditori, specifiche soluzioni software. Occorre in primo luogo una valutazione dei rischi in cantiere e la redazione dei piani previsti dalla legge. In secondo luogo c’è la sicurezza nei luoghi e la redazione del DVR (Documento Valutazione Rischi).

Chi è obbligato ad avere la patente

A far data dal 1° ottobre 2024 sono tenuti al possesso della patente a punti le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili di cui all’articolo 89, comma 1, lettera a) del Testo Unico della Sicurezza.

Per le imprese e i lavoratori autonomi stabiliti in uno Stato membro dell’Unione europea diverso dall’Italia o in uno Stato non appartenente all’Unione europea è sufficiente il possesso di un documento equivalente. Purché rilasciato dalla competente autorità del Paese d’origine. Nel caso di Stato non appartenente all’Unione europea, deve trattarsi di una Paese riconosciuto in base alla legge italiana.

Chi non è obbligato

Non sono obbligati al possesso della patente a punti: coloro che effettuano mere forniture o prestazioni di natura intellettuale. E le imprese in possesso dell’attestazione di qualificazione SOA, in classifica pari o superiore alla III. Ricordiamo che le Società organismi di attestazione (SOA) sono organismi di diritto privato che, su autorizzazione dell’Autorità nazionale anticorruzione, accertano l’esistenza nei soggetti esecutori di lavori pubblici degli elementi di qualificazione. Ossia della conformità dei requisiti alle disposizioni comunitarie.

La patente a punti è uno strumento disponibile in formato digitale presso la competente sede territoriale dell’Ispettorato. Il tutto previo soddisfacimento di una serie di requisiti da parte del responsabile legale dell’impresa o del lavoratore autonomo richiedente. Serve cioè l’iscrizione presso la Camera di Commercio, Industria e Artigianato; l’adempimento degli obblighi formativi da parte del datore di lavoro, dei dirigenti, dei preposti e dei lavoratori dell’impresa

Ma anche l’adempimento degli obblighi formativi da parte dei lavoratori autonomi, come previsto dal decreto. Infine occorre per la patente il possesso del Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC) in corso di validità; il possesso del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR). Così come il possesso del Documento Unico di Regolarità Fiscale (DURF). Da ultimo l’avvenuta designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, nei casi previsti dalla normativa.

 

 

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