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Il Consiglio dei ministri che si è riunito il 7 agosto ha nominato Daria Perrotta nuova Ragioniera Generale dello Stato. La decisione è storica perché porta per la prima volta una donna alla guida di uno dei ruoli più strategici e delicati del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF). Perrotta, 44 anni, è anche fra le persone più giovani ad aver mai ricoperto questo incarico.

Perrotta prenderà il posto di Biagio Mazzotta, cooptato dal consiglio di amministrazione di Fincantieri come presidente. La Ragioniera ha costruito la sua carriera lavorando tra Commissioni parlamentari e incarichi di Governo a Palazzo Chigi, pur non avendo mai prestato servizio diretto presso la Ragioneria Generale dello Stato. Attualmente Capo dell’ufficio legislativo del MEF, Daria Perrotta ha cominciato il suo percorso professionale collaborando al fianco dell’attuale ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, durante la sua presidenza della Commissione Bilancio nei primi anni 2000. La loro collaborazione è proseguita nel 2018 a Palazzo Chigi, quando Giorgetti era sottosegretario alla presidenza.

Perché è stata scelta Perrotta

Nonostante la sua mancanza di esperienza diretta alla Ragioneria, Perrotta porta con sé un bagaglio di competenze giuridiche e amministrative consolidate. Ha lavorato anche con figure politiche di diversa estrazione, come Maria Elena Boschi durante il Governo Renzi e Roberto Garofoli durante l’esecutivo Draghi. Perrotta è anche componente della commissione per la redazione della Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva. Inoltre è presidente del Collegio dei revisori dei Conti del CONI e presidente del comitato di indirizzo Strategico del Fondo Repubblica digitale.

La nomina di Perrotta non è stata priva di critiche, soprattutto da parte del Partito Democratico, che ha sottolineato la sua estraneità alla Ragioneria generale dello Stato. Tuttavia il ministro Giorgetti ha difeso con forza la scelta della sua fedelissima, affermando che la competenza e l’esperienza di Perrotta sono indiscusse. E anche che la sua nomina non ha nulla a che vedere con l’appartenenza politica.

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Mazzotta rimosso (e promosso)

Se la Ragioniera non arriva dalla Banca d’Italia ho compiuto un peccato mortale? Ok, ho compiuto un peccato mortale” ha risposto innervosito il ministro, sostenuto anche da forze politiche come Italia Viva e Azione, che, formalmente, si collocano nello schieramento di opposizione. La nomina di Daria Perrotta arriva in un momento delicato per la Ragioneria Generale dello Stato, dopo le controversie legate al Superbonus, che hanno visto la posizione di Biagio Mazzotta scricchiolare.

La gestione della maxi-agevolazione edilizia e i suoi impatti sui conti pubblici sono stati al centro delle critiche verso l’ex Ragioniere. Il quale è finito sotto accusa per non aver previsto e arginato tempestivamente l’esplosione dei costi di quella misura straordinaria per arginarne l’impatto sui conti pubblici. Del resto, come ricorda ilpost.it, il ministro Giorgetti aveva lasciato già da tempo intendere la sua intenzione di rimuovere da capo della ragioneria generale dello Stato Mazzotta.

Lo scorso aprile il Governo era pronto a nominarlo alla presidenza di Ferrovie dello Stato, la società pubblica che si occupa di infrastrutture controllata dallo stesso ministero dell’Economia. Dopo la morte prematura del generale Claudio Graziano, a metà giugno, la presidenza di Fincantieri era rimasta vacante e si è allora deciso di destinare Mazzotta a quel ruolo.

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