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Il riscatto della laurea è una forma di investimento che consente di convertire gli anni di studio in contribuiti ai fini pensionistici. A tal proposito, è utile sapere come e quando si può effettuare questa procedura.

Il riscatto della laurea consente di integrare contribuiti ai fini del diritto e del calcolo delle prestazioni pensionistiche future. Tra le prime considerazioni da valutare, vi è la possibilità di detrarre il costo del riscatto dal modello 730 al 19% oppure di poterlo dedurre integralmente.

Come riscattare gli anni di studio universitari

Il riscatto della laurea è aperto a tutti coloro che hanno conseguito una laurea o un titolo equivalente. Ed in più, i plurilaureati hanno la possibilità di riscattare tutti i titoli ottenuti. Il periodo che può essere riscattato equivale alla durata effettiva del percorso di laurea e non degli anni fuori corso. Per poter chiedere il riscatto, tuttavia, è importante che durante il periodo di studi universitari non si siano percepiti contributi lavorativi. In questo ultimo caso sarà possibile riscattare solo il periodo in cui non sono stati percepiti contribuiti di lavoro.

Il riscatto della laurea può essere chiesto sia da un lavoratore che da un disoccupato e senza alcun limite d’età. Per i periodi di studio universitario all’estero occorre fare riferimento al documento ufficiale in cui sono riportati i termini per il riconoscimento dei titoli di studio relativi all’insegnamento superiore nella regione europea. Nello specifico possono essere riscatti: diploma universitari (della durata non inferiore a due anni e non superiore a tre); lauree (della durata non inferiore a quattro anni e non superiore a sei);
diploma di specializzazione, di durata superiore ai due anni, conseguiti dopo la laurea; dottorati di ricerca regolati da specifiche disposizioni di legge; lauree triennali, specialistiche o magistrali; diplomi AFAM rilasciati dagli Istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale.

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Il riscatto della laurea può essere totale, ovvero per tutta la durata del corso di laurea, o parziale, ovvero per singoli periodi di studio. Non sono riscattabili periodi coperti da contribuzione obbligatoria, figurativa o da riscatto, non solo presso il fondo cui è destinata la richiesta, ma anche in altri regimi previdenziali indicati dall’articolo 2, comma 1, del Decreto Legislativo 30 aprile 1997, n. 184. Anni di studi che non hanno portato al conseguimento della laurea non sono riscattabili.

Quanto costa il riscatto della laurea

L’INPS individua quattro diverse metodologie per definire il costo del riscatto della laurea. Nel dettaglio, vi è il sistema di calcolo contributivo per gli anni di studio dopo il 1996, nel quale il costo è determinato in base al reddito (dei 12 mesi meno remoti) e all’aliquota contributiva personale (33% per i dipendenti, 24% per gli autonomi), moltiplicati per il numero di anni da riscattare. Altra metodologia è il sistema di calcolo retributivo per gli anni di studio fino al 1995, in questo caso il costo è determinato in base alla maggiore pensione che si riceverà a seguito del riscatto di anni nel sistema retributivo.

Esiste poi il riscatto agevolato della laurea dove è previsto il pagamento in quota fissa, basato esclusivamente sul numero di anni da riscattare. Per il 2024 il costo agevolato è di 6.076,95 euro. Ed infine vi è il riscatto in quota fissa per chi non ha ancora contribuiti, qui il costo è come il riscatto agevolato.

Nei primi tre casi, il lavoratore è tenuto a coprire il costo del riscatto della laurea, il quale è completamente deducibile dal proprio reddito. Lo Stato contribuisce a finanziare una percentuale variabile del costo attraverso rimborsi diretti in busta paga o mediante una riduzione delle imposte. Il costo del riscatto si può suddividere il 120 rate mensili, senza l’applicazione di interessi aggiuntivi. Infine, un genitore può assumersi il costo del riscatto della laurea per un figlio ancora a proprio carico, godendo di una detrazione fiscale del 19% sulla spesa sostenuta.

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