Advertisement

Creare un nuovi boschi e foreste in Italia può essere un buon business. Certo, si parla di un investimento a lungo termine. Non si tratta soltanto di un semplice atto di piantumazione ma di una scommessa sul futuro sostenibile del nostro ambiente e della nostra comunità. Eppure quanto costa davvero portare alla vita una nuova area boschiva, e quali benefici possono derivare da tale investimento?

Come riporta Adnkronos, stando a ricerche di Etifor, B Corp e spin-off dell’Università di Padova specializzata in consulenza ambientale, il costo di creazione di un nuovo bosco può variare. Un progetto standard può oscillare tra i 14mila e i 23mila euro a ettaro (10mila metri quadrati di superficie). Mentre i boschi progettati scientificamente, in grado di soddisfare criteri di multifunzionalità e standard qualitativi internazionali più elevati, possono costare fino a 38mila euro per ettaro.

Boschi e biodiversità

La tutela della biodiversità è una delle principali ragioni dietro la creazione di nuovi boschi. Le foreste non sono solo degli ecosistemi vitali per il pianeta, ma sono anche fondamentali per la conservazione della biodiversità. Con oltre l’80% delle specie terrestri che chiamano le foreste la loro casa, proteggere questi habitat è essenziale per preservare la varietà di flora e fauna del nostro pianeta.

L’Italia vanta 11 milioni di ettari di foreste, più di un terzo del territorio nazionale, con oltre 58mila specie animali e 6.700 specie di piante vascolari. Perciò investire nella creazione di nuove foreste è cruciale per proteggere e preservare questo prezioso patrimonio.

Advertisement

Le finalità dietro la creazione di un nuovo bosco influenzano le decisioni progettuali e gli investimenti economici. Mentre in passato si prediligevano boschi con finalità specifiche, come la produzione di legname, oggi si tende a favorire boschi con finalità multiple. In grado, cioè, di offrire una vasta gamma di benefici: dalla protezione della biodiversità alla produzione di materie prime. Fino alla mitigazione del dissesto idrogeologico.

Le fasi di creazione di una foresta

Le fasi che portano alla nascita di una nuova foresta sono ben definite e richiedono un impegno costante. Dalla progettazione, affidata a esperti tecnici forestali, alla preparazione del terreno, all’impianto delle piantine e alla successiva manutenzione. Ogni passo è fondamentale per garantire il successo a lungo termine di un progetto per nuovi boschi. La progettazione spetta a un tecnico forestale che studia il contesto, sceglie le specie e gli interventi più adatti e consulta gli stakeholder.

Poi c’è la preparazione del terreno, col tracciamento dei filari e del sesto d’impianto e varia a seconda del contesto del terreno. Quindi c’è l’impianto dei boschi, tramite l’acquisto di piantine forestali certificate, la messa a dimora, la protezione delle piante e altre attività. La manutenzione dei boschi comporta invece sfalci, potature e monitoraggio della crescita delle piante, soprattutto nei primi anni.

Superforeste, grandi benefici

Oltre al discorso sui boschi, la Etifor ha introdotto il concetto di ‘superforeste‘. Ovvero qualcosa che rappresenta un nuovo approccio alla riforestazione. Ben oltre la semplice piantumazione di alberi. Questi boschi, nati da un approccio scientifico e multidisciplinare, sono progettati per innescare circoli virtuosi di benefici sia per l’uomo che per l’ambiente.

Contrariamente alle foreste tradizionali, le superforeste sono concepite per massimizzare la multifunzionalità, producendo una vasta gamma di servizi ecosistemici. Oltre alla protezione della biodiversità, esse possono contribuire alla produzione di legname, alla fissazione del carbonio, alla regolazione del ciclo dell’acqua e molto altro. Creare nuovi boschi è un investimento significativo, ma i benefici che può generare sono inestimabili.

Advertisement