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Il periodo estivo si coniuga, spesso, alle vacanze. Nel merito delle ferie forzate, tuttavia, occorre fare alcune dovute precisazioni. 

Quando si parla di ferie forzate è logico chiedersi a chi spetta stabilire questo periodo di assenza dal lavoro. Non è raro, infatti, domandarsi se tale scelta spetti al dipendente o al datore. Ed è proprio a tal proposito che fare un po’ di chiarezza potrebbe giovare a tanti. Innanzitutto, è bene precisare che l’azienda, in caso di ragioni oggettive e apprezzabili, potrebbe stabilire le ferie forzate per i dipendenti. Questo però, in genere, si verifica quando non si adempie all’osservanza delle scadenze normative, oppure per evitare danni o situazioni di pericolo per cose o persone.

Quando subentrano le ferie forzate

Sebbene è il caso di specificare casi e situazioni, in generale, si può affermare che la decisione concernete le ferie (in giorni e ore) rientra tra i poteri organizzativi del datore di lavoro. Tuttavia, all’azienda spetta anche il dovere di prendere in considerazione le esigenze di ogni dipendete. In merito all’organizzazione delle ferie è bene distinguere tra ferie collettive e ferie individuali. Nel primo caso si fa riferimento al periodo che riguarda l’intera azienda, una sede, un’unità produttiva, un’unità operativa, un singolo reparto, un singolo ufficio o un singolo settore. Anche a fronte di quanto specificato, le ferie collettive si collocano tra Pasqua, Natale ed estate e si possono estendere per una o due settimane.

Le ferie individuali, invece, sono quelle concesse ad ogni singolo dipendete dopo specifica richiesta di quest’ultimo. Possono durare anche uno o due giorni e possono interessare qualsiasi periodo dell’anno. Tornando alle ferie collettive, esse coinvolgono un numero considerevole di dipendete e sono organizzate, di norma, dall’azienda in base ad un piano ferie. Quest’ultimo un documento attraverso il quale il dipendete può scegliere il proprio periodo di ferie. Completato il piano ferie, esso è esaminato dalla direzione aziendale e poi approvato con, eventuali, necessarie variazioni.

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Quando il datore di lavoro è “costretto”

Nel caso delle ferie individuali, il dipendente può usufruire di un certo numero di giorni e/o ore in un arco di tempo determinato. Tale richiesta va inoltrata al datore di lavoro che valuterà se poterla accogliere o meno. Quando si parla di ferie forzate occorre specificare che essere fanno riferimento ad un periodo obbligatorio. Per garantire un certo benessere aziendale, tuttavia, il datore di lavoro dovrebbe mettere in pratica alcune accortezze come confrontarsi con le organizzazioni sindacali di categoria o comunicare al dipendente la motivazione che conduce al periodo di ferie ‘imposto’. Per quanto riguarda le motivazioni, di cui sopra accennato, esse dovrebbero fare riferimento a condizioni oggettive come, ad esempio, rispettare le scadenze di legge.

Analogamente un datore di lavoro può sottoporre un dipendete alle ferie forzate per evitare infortuni ed in questo caso si parla, ad esempio, di lavoratori che hanno accumulato troppe ore di straordinario in settimane o mesi (situazione che può generare stanchezza mentale e fisica). Ed infine, occorre precisare che esistono condizioni imprescindibili per le quali un datore di lavoro è costretto a somministrare le ferie forzate. In questo ultimo caso si elencano: la chiusura dell’azienda per ristrutturazioni o per lavori strutturali non procrastinabili; la chiusura definitiva dell’azienda ordinata dalle autorità pubbliche; eventi di forza maggiore.

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