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Per l’energia scatta dal 1 luglio 2024 il nuovo regime del mercato libero. Coloro che non hanno scelto un nuovo operatore passeranno al servizio a di tutele graduali: un meccanismo temporaneo che andrà a scadenza nel 2027. Chi è già transitato al mercato libero e preferisce tornare indietro può rientrare nel mercato tutelato entro il 30 giugno e passare poi alle tutele graduali. Ciò che deve fare è inoltrare la richiesta all’esercente del servizio di maggiore tutela nel Comune in cui si trova la fornitura.

Attenzione speciale ai clienti vulnerabili. Ovvero le persone con più di 75 anni, i percettori di bonus sociale per svantaggio economico e gravi condizioni di salute. Ma anche gli utenti di isole minori non interconnesse o di strutture abitative d’emergenza e i beneficiari della legge 104 per le disabilità. Per tutte queste categorie non cambierà nulla: potranno restare nel mercato tutelato dell’energia, cambiando eventualmente anche dopo la scadenza del primo luglio.

Il mercato dell’energia

Per ciò che riguarda invece i clienti non vulnerabili già transitati nel mercato libero dell’energia elettrica, essi possono rientrare nella maggior tutela. In questo modo, a partire dal 1° luglio, transiteranno nel servizio a tutele graduali, il meccanismo temporaneo che andrà a scadenza nel 2027 e che è stato concepito per accompagnare la progressiva liberalizzazione del mercato elettrico.

Ma come si fa a esercitare questa facoltà? Ed è possibile attivare il rientro fino all’ultimo giorno utile? Come si effettua il rientro? Innanzitutto, è bene controllare nella propria bolletta in che tipo di mercato l’utente si trova perché il passaggio è possibile dal mercato libero e riguarda i non vulnerabili.

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Clienti vulnerabili e non

In prospettiva, poi, anche per i vulnerabili ci sarà il passaggio a un nuovo meccanismo, il servizio di vulnerabilità e anche qui, come per il Servizio a tutele graduali, ci sarà un’asta per definire chi gestirà il nuovo regime dell’energia. “Verosimilmente si terrà nel primo trimestre del 2025. Ed è una tempistica che consentirà all’assetto delle tutele graduali di sedimentare di modo che gli operatori possano fare le valutazioni necessarie a monte dell’eventuale partecipazione” ha dichiarato Stefano Besseghini, presidente Arera (L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente).

Per i non vulnerabili, invece, si deve inoltrare la richiesta all’esercente del servizio di maggiore tutela nel Comune in cui si trova la fornitura di energia. Per chi non conoscesse il nome dell’esercente, l’Autorità ha predisposto un motore apposito, raggiungibile anche dall’home page del sito dell’Autorità, cioè www.arera.it.

Attenzione ai raggiri

Occorre inserire il Comune di riferimento nell’apposito motore. Ad esempio se l’utente si trova nel Comune di Roma, dovrà consultare il sito del servizio elettrico Roma di Acea. Andranno presentate alcune informazioni – da quelle anagrafiche (nome, cognome, data di nascita, luogo di nascita, codice fiscale, estremi del documento di riconoscimento) ai dati catastali dell’immobile (tipo unità catastale; foglio, particella e subalterno). In caso di immobili di edilizia popolare (Ater) è necessario fornire anche la data e il numero di protocollo indicati nella determina dirigenziale.

Arera, inoltre, raccomanda di fare attenzione ai raggiri sul mercato dell’energia. Se si riceve una chiamata da un operatore telefonico occorre ricordare che l’interlocutore è obbligato a identificarsi chiaramente, dichiarando per conto di chi sta chiamando, lo scopo della telefonata e anche a comunicare, se lo si richiede, in che modo ha avuto il numero telefonico. È inoltre necessario tenere presente che nessuna Autorità chiama per proporre dei contratti commerciali.

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