Novità per i dipendenti pubblici statali che potrebbero ritrovarsi un aumento in busta paga, oltre ad agevolazioni per lo smart working. Questo quanto si apprende dal nuovo atto firmato dal Ministro della Pubblica Amministrazione.
Lo scorso 29 maggio 2024, il Ministro della Pubblica Amministrazione ha firmato l’atto che avvia il negoziato per il rinnovo del contratto dei dipendenti statali per il periodo 2022-2024. Documento atteso da tempo, grazie al quale possono prendere avvio anche le trattative dei contratti in scadenza 2024 che coinvolgono i dipendenti impiegati nelle agenzie fiscali, alla Corte dei Conti, a Cnel, all’avvocatura generale, nei vari Ministeri e presso altri enti pubblici non economici.
Novità per i dipendenti pubblici statali
Con il nuovo atto si introducono diverse novità, alcune delle quali particolarmente rilevanti. Si parte dallo smart working che, una volta giunto a regime, potrà essere pari al 5,78% delle ore lavorative. Inoltre, si prevede di dare più spazio al merito come criterio di base per l’assegnazione dei premi. Previste, poi, regole meno stringenti per il salario accessorio. Nello specifico, il testo che riporta le innovazioni in merito ai contratti per i dipendenti statali costituisce un elemento base e serve a delineare le linee guida anche per altri settori della pubblica amministrazione.
Il rinnovo del contratto per i dipendenti pubblici statali prevede, come sottolinea il titolo di questo stesso articolo, un aumento nella busta paga per il comparto dello Stato. Per questa voce sono stati stanziati, complessivamente, 555 milioni di risorse dei totali 5,5 miliardi previsti per tutto il comparto statale. In media è previsto, dunque, un aumento pari a 160 euro al mese. Per quando riguarda le novità per lo smart working, invece, è bene chiarire che sono amplificate le regole per poterne usufruire. I primi beneficiari, in tal senso, sono genitori con figli minori di 14 anni e lavoratori fragili. Ovviamente, tale attività potrà essere svolta solo se il lavoro è compatibile con l’attività da remoto. Tuttavia, in questo campo è importante precisare che lo smart working non potrà essere oggetto di contrattazione collettiva, poiché è necessario tutelare l’autonomia di ogni singola amministrazione.
Meritocrazia e formazione
Altro importante nodo positivo, come accennato in precedenza, è il maggior valore dato alla meritocrazia. Nello specifico, per i Ministeri e per le Agenzia Fiscali, dai prossimi contratti, sarà eliminata l’anzianità di servizio fra i criteri adottati per assegnare aumenti o premi. In questo caso si è nell’ambito delle progressioni orizzontali, così come sono definite in gergo. In concreto, tuttavia, si parla di scatti di stipendio atti a promuovere alcuni dipendenti e che, nella consuetudine, sono affiancati a quelli tabellari uguali per tutti.
Particolare novità introdotta dal nuovo documento è anche relativa all’importanza data alla formazione. Infatti, per i dipendenti pubblici statali la formazione diventa una delle basi per determinare le progressioni economiche o per assegnare premi. Infine, vale la pena evidenziare che in sede di contrattazione si valuta la possibilità di introdurre un ammontare minimo di ore di formazione che non sia inferiore a 24 ore. Esso dovrà essere garantito come diritto-dovere a ciascuno dei dipendenti da parte dell’amministrazione per la quale presta lavoro. La formazione costituirà, inoltre, orario lavorativo.