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TikTok? Da cinese può diventare statunitense (in mano a Frank McCourt)

TikTok Usa Cina

Frank McCourt. Foto Ansa/Epa Sebastien Nogier

il popolare social media cinese TikTok finisce nel mirino di Frank McCourt, il miliardario americano a cui fanno capo la squadra di calcio francese dell’Olympique Marsiglia e la maratona di Los Angeles. McCourt ha annunciato di essere impegnato a definire un consorzio per l’acquisizione della app controllata dalla cinese ByteDance. Un assetto proprietario che il governo americano intende smantellare per motivi di sicurezza nazionale.

Il Congresso Usa ha infatti approvato una legge che impone a ByteDance la vendita dell’app altrimenti gli Stati Uniti la vieteranno sul proprio territorio. Mentre la battaglia legale è già in corso, con TikTok che ha fatto causa all’Amministrazione Biden, molti si stanno facendo avanti per una possibile acquisizione. L’ex segretario al Tesoro Steven Mnuchin sta lavorando alla messa a punto di un gruppo di investitori che possa procedere con l’acquisto. Lo stesso sta facendo Kevin O’Leary, il presidente di O’Leary Ventures Chairman, che intende avanzare un’offerta iniziale di 20-30 miliardi di dollari.

Il prezzo di TikTok

Naturalmente il prezzo di TikTok è uno dei nodi da sciogliere. L’app, molto amata dai giovani, ha oltre 1 miliardo di utenti nel mondo e potrebbe valere fino a 220 miliardi di dollari. L’altro problema da risolvere è se la Cina consentirà la vendita e, se sì, in quali termini. È probabile che non sarà incluso l’algoritmo che la fa funzionare, sottraendo valore all’app. Per McCourt una cessione senza algoritmo sarebbe ideale.

Dubitiamo che la Cina venda TikTok con l’algortimo. Ma noi non lo vogliamo perché stiamo pensando a un’architettura differente. A una modalità diversa di pensare a Internet e come opera“, ha spiegato il miliardario, precisando che il valore di TikTok sta nella sua ampia base di utenti, nei suoi contenuti, nel marchio e nella sua altra tecnologia. Che “non riguarda l’algoritmo“.

La crociata di McCourt

Perciò Frank McCourt intende comprare l’app e ripensarla internamente sul fronte dei dati e della privacy. A questo scopo ha già avviato contatti con alcuni accademici per parlare di come cambiarla. Fra questi c’è Jonathan Haidt, l’autore del libro The Anxious Generation su come gli smartphone hanno avuto un impatto sulla salute mentale degli adolescenti.

McCourt è impegnato da tempo in una crociata per rimodellare Internet e per sottrarre il controllo dei dati dai giganti tecnologici, con la creazione di quello che ha chiamato ‘Project Liberty‘. TikTok “sembra una grande occasione per creare un’alternativa all’attuale Internet, che è stato colonizzato da grandi piattaforme“, ha osservato McCourt in un’intervista al New York Times. Il miliardario, possibile nuovo padrone di TikTok, ha inoltre precisato che una sua acquisizione del social media cinese potrebbe aiutare gli utenti a riprendersi il “controllo delle loro identità e dei loro dati“.

Questo è un aspetto più difficile da credere, tuttavia. Perché è proprio sulla cessione dei dati personali da parte degli utenti alle aziende tecnologiche e la compravendita di essi fra i big del web che si gioca tutto il maxi business di Internet. Qui però può entrare in gioco il Project Liberty di McCourt: chissà che fra qualche anno Internet non diventi un’altra cosa rispetto a oggi.

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