Le azioni dell’impresa di social media dell’ex presidente americano Donald Trump – di nuovo in corsa per la Casa Bianca alle elezioni del 5 novembre 2024 – sono balzate del +40%. Il tutto nel solo primo giorno di contrattazioni al Nasdaq. Trump Media & Technology Group gestisce la piattaforma di social media Truth Social. Ovvero lo strumento digitale personale del tycoon destinato ad avere un ruolo chiave anche nel corso dell’attuale campagna elettorale statunitense.
Prima dell’inizio delle contrattazioni, il 26 marzo, il valore di mercato di Trump Media era di circa 6,8 miliardi di dollari. Una cifra destinata a salire notevolmente se i primi guadagni delle azioni si confermeranno. Le azioni sono quotate con il simbolo DJT. Trump detiene quasi il 60% della società.
Trump in corsa
Il titolo di Trump Media & Technology Group era già in netto rialzo nel pre-mercato, dopo che la sua fusione con Digital World Acquisition (Dwac), che l’ha portata in Borsa. L’accordo dà al gruppo mediatico di Trump, che comprende la piattaforma Truth Social, il capitale necessario per affrontare anche una serie di problemi legali e finanziari che coinvolgono l’ex presidente degli Stati Uniti. Il quale è oberato da processi penali e accuse gravissime da affrontare in giudizio. Fra cui quella di aver favorito l’assalto al Congresso degli Stati Uniti da parte di migliaia di suoi sostenitori il 6 gennaio 2021.
Tecnicamente Trump, per la terza volta consecutiva candidato repubblicano alla Casa Bianca, non potrà vendere le azioni per almeno 6 mesi dopo la fusione di Trump Media & Technology Group con Digital World Acquisition (Dwac). Potrebbe tuttavia chiedere agli azionisti di concedergli la possibilità di farlo subito, in modo da avere contante disponibile. Contante di cui ha molta necessità per le spese legali ma anche per quelle elettorali.
Cosa è Truth
Nel 2022, quando è nata, Truth è stata l’app più scaricata sull’App Store di Apple negli Stati Uniti. Il social voluto da Trump ha cominciato a scalare le classifiche nei giorni successivi all’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk. Era stato lo stesso amministratore delegato di Tesla a dare evidenza della performance dell’applicazione pubblicando in un tweet la classifica di quelle più scaricate per iPhone. “Truth Social (nome terribile) esiste perché Twitter ha censurato la libertà di parola” affermò Musk. E ancora: “Dovrebbe essere chiamata Trumpet“, tromba in italiano, gioco di parole che richiama il nome dell’ex inquilino della Casa Bianca.
Non è semplice stabilire una relazione di causa-effetto, ma gli indizi sembrano raccontare che l’operazione Twitter, ovvero il passaggio che trasferì la proprietà del social a Elon Musk, abbia avvantaggiato il Truth di Trump. Probabilmente il record di download avvenuto ne corso del 2022 è dovuto alla nuova pubblicità che il social ha avuto durante la scalata di Musk, citato spesso come alternativa a Twitter insieme a Mastodon. Dopo un forte lancio il 21 febbraio 2022, l’app aveva registrato un crollo di nuovi download fino al 97% nella settimana successiva. Twitter invece nel 2021 è stata scaricata 194 milioni di volte, in calo del 3% rispetto al 2020, secondo Sensor Tower. Quell’anno Twitter si era classificato tra i peggiori social media per numero di nuovi download al mondo.