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Il bonus per la ristrutturazione edilizia relativa al 2024 è un’agevolazione che spetta per diversi lavori realizzati nelle proprie abitazioni. Consiste in una detrazione Irpef del 50% per le spese sostenute, fino al limite di 96mila euro per unità immobiliare. Potrà beneficiare dello sconto sull’imposta chi realizza i lavori e sostiene le spese, pagando con bonifico bancario o parlante.

Non cambiano le regole rispetto allo scorso anno, dai lavori agevolabili ai soggetti che possono ottenere l’agevolazione. L’accesso al bonus ristrutturazioni apre anche al bonus mobili ed elettrodomestici. A patto che si rispettino determinati requisiti energetici. Per gli acquisti del 2024 è prevista un’agevolazione del 50% delle spese sostenute fino al limite di 5mila euro in 10 rate annuali. Chi realizza interventi sulla propria abitazione, nel rispetto delle regole previste dall’articolo 16-bis del TUIR, avrà quindi diritto a un “rimborso IRPEF da spalmare in 10 anni.

Il bonus elettrodomestici

L’agevolazione si ottiene con la presentazione della dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in cui si sono sostenute le spese. Ma anche con un modello 730 o con il modello Redditi Persone Fisiche. L’accesso al bonus ristrutturazione permette anche di beneficiare del bonus per l’acquisto di mobili o di grandi elettrodomestici, che rispettano determinati requisiti energetici. I forni, ad esempio, devono essere almeno di classe A. Le lavatrici almeno classe E, così come le lavastoviglie, mentre frigoriferi e congelatori devono essere almeno di classe F.

Il contributo ristrutturazione

L’agevolazione spetta per una serie precisa di interventi. Adnkronos li riporta come segue:

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– lavori di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro. Risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia. Effettuati su parti comuni di edifici residenziali, ovvero su condomini.

interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia effettuati su singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e pertinenze.

Oltre agli interventi in questione consentono l’accesso al bonus ristrutturazione anche i lavori che si realizzano in proprio, in economia. La detrazione spetta anche per le spese sostenute per l’acquisto dei materiali. Per fare alcuni esempi, ecco dei lavori che rientrano nella manutenzione ordinaria. La realizzazione e il miglioramento dei servizi igienici; la sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane. Il rifacimento di scale e rampe. Gli interventi per il risparmio energetico. Ci sono poi la recinzione di un’area privata, o la costruzione di scale interne.

Detrazione per il bonus, a chi spetta

La detrazione è destinata a chi è chiamato al pagamento delle imposte sui redditi. Sono compresi anche i soggetti che hanno residenza fuori dall’Italia. L’agevolazione è riservata a chi sostiene le spese. Possono accedere al bonus ristrutturazione: proprietari o nudi proprietari; titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie); locatari o comodatari. Ma anche soci di cooperative divise e indivise; imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce.

La detrazione in 10 rate annuali dello stesso importo si ottiene con la dichiarazione dei redditi. Con la presentazione del modello 730/2024 o del modello Redditi PF 2024 si recupereranno le somme relative alle spese sostenute nell’anno 2023 o le rate di spese sostenute in anni precedenti. A differenza di quanto previsto per gli scorsi anni, è stata fortemente limitata la possibilità di beneficiare della cessione del credito e dello sconto in fattura. Può continuare a sceglierle chi ha presentato la CILA (comunicazione di inizio lavori asseverata) entro il 16 febbraio 2023.

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