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Angelina Mango ha vinto il Festival di Sanremo 2024, l’ultimo targato Amadeus, con la canzone “La noia”. La sua vittoria, dopo 10 anni di trionfi solo al maschile, segna il ritorno di una donna sul podio dell’Ariston. Al secondo posto Geolier, il più premiato dal televoto. Terzo posto per Annalisa. Quarto Ghali e quinto classificato Irama. Ma Sanremo è solo musica? Ovviamente no. Il Festival è un grande spettacolo e un grande business.

Angelina, 22enne, figlia d’arte di Pino Mango e Laura Valente, si è commossa e non credeva alla sua vittoria. “Siete matti, grazie di cuore all’orchestra, a te Amadeus, a Fiorello, al mio team, a mia madre, a mio fratello, alla mia famiglia, grazie che siete venuti” ha detto tra le lacrime. Ci sono altri che invece hanno creduto alla vittoria non solo e non tanto della figlia di Mango ma della raccolta pubblicitaria del Festival. Che anche quest’anno ha mantenuto le promesse. E si è chiuso con ascolti record. Il dato finale della pubblicità è pari a 60 milioni e 182mila euro, che significa un +20% rispetto all’edizione della passata stagione, quando i ricavi da spot furono pari a circa 50 milioni di euro.

Sanremo, quanto incassano gli artisti

Ma gli artisti, cioè i cantanti in gara a Sanremo, quanto guadagnano. O, meglio, quanto costano alla Rai? Per ciascuno di loro, sostiene il Quotidiano Nazionale, la tv di Stato paga 55mila euro. A questa cifra se ne devono aggiungere 3mila per ciascuno degli altri componenti dell’esibizione, se si tratta di un gruppo. Per il venerdì, la serata del duetti, la Rai ha sborsato altri 4mila euro a testa, 8mila se si è trattato di un gruppo.

Anche le case discografiche pagano. La partecipazione di un cantante a Sanremo viene a costare alla sua casa discografica almeno 100mila euro. La cifra se ne va in alberghi, ristoranti, auto con conducente, truccatori, vestiti eccetera. Gli artisti in gara erano 30? Il totale fa 3 milioni di euro che si riversano Sanremo in una settimana.

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I cachet di Amadeus e gli altri

Il Festival costituisce dunque un evento in primo luogo di grande business, più che di musica e di canzoni. Oggi non è più come nei primi decenni della kermesse dalla quale emergevano, o si consolidavano, talenti artistici che poi segnavano la storia della musica leggera italiana. Basti pensare a Domenico Modugno, Mina, o Lucio Battisti. I cantanti in gara a Sanremo portano prodotti musicali che sono anche, se non soprattutto, di spettacolo: conta il vestito eccentrico, l’atmosfera istrionica, l’esibizione e lo show.

Insomma, come sostiene Gino Paoli, sul palco di Sanremo arriva un prodotto ‘finito’ e pre-confezionato con molta cura. Dove alla fine la qualità della canzone italiana è secondaria. Nel blu dipinto di blu, nota anche come Volare (di Modugno) ha vinto Sanremo 1958 e ha fatto la storia. De La noia di Angelina Mango – ottima canzone – ci si ricorderà a stento negli anni a venire.

Perché nel Festival di Sanremo del XXI secolo contano lo show dei conduttori, le loro gag, gli ospiti chiamati a partecipare a sketch che dovrebbero far ridere i telespettatori mantenendoli attaccati al video da casa.

Così la bravura del direttore artistico è fondamentale, molto più che nel passato. E i conduttori non possono più essere ‘ingessati’ in ruoli istituzionali, alla Pippo Baudo o alla Carlo Conti. Così Amadeus, che rappresenta invece un ‘fratello maggiore’, quasi una ‘persona di famiglia’, è riuscito per la quinta volta consecutiva a far raggiungere al Festival ascolti senza precedenti. Per la serata finale, sabato 10 febbraio 2024, si è toccato il 74% di share, con oltre 14 milioni di telespettatori. Tutto ciò è ben retribuito. Amadeus, secondo indiscrezioni, avrebbe ricevuto un cachet da 700mila euro: il doppio dello scorso anno. E gli ospiti? Per John Travolta si parla di 200mila euro; per Russell Crowe di un semplice rimborso spese, bontà sua, da 30mila euro. Denaro pubblico, compensato da incassi pubblicitari da 60 milioni.

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