Per decreto arriva una sanatoria su scontrini, ricevute fiscali e fatture non in regola. Tutti i contribuenti che hanno commesso una violazione fra il primo gennaio 2022 e il 30 giugno di quest’anno potranno regolarizzarsi pagando multe ridotte.
Ci sarà tempo fino al 15 dicembre. La novità è in un articolo della bozza del decreto legge energia che sarà sul tavolo del Cdm lunedì prossimo 25 settembre. E spunta anche la proroga, fino alla fine dell’anno, degli aiuti ai cittadini con meno di 36 anni per l’acquisto della prima casa.
Il decreto sul tema energia
Al bonus bollette, con l’Iva al 5% sul gas si aggiunge poi un bonus benzina. Per i carburanti, 80 euro sulla card Dedicata a te, il Governo mette in campo 100 milioni mentre altri 55 milioni vanno a pagare le supplenze a scuola. Parla invece di sanità un ulteriore articolo del decreto che conferma, sempre alla fine dell’anno, i componenti della Commissione consultiva tecnico-scientifica e il Comitato prezzi e rimborso dell’Aifa.
Al di là della sanatoria non è invece chiusa la partita del mercato tutelato. Il Governo continua a lavorare sulle norme da inserire in un prossimo decreto sull’energia per traghettare circa la metà delle famiglie italiane nel mercato libero dell’elettricità . Un passaggio, di fatto, prorogato da anni dai vari Governi ma resosi ora necessario anche perché legato agli obiettivi del PNRR. Ma che andrà calmierato per evitare un impatto eccessivo sulle fasce deboli.
Fratin: “Tuteleremo i deboli“
“Sono in corso valutazioni – ha spiegato il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin – sul meccanismo di traghettamento al di fuori del mercato tutelato dei clienti domestici. E in particolar modo dei vulnerabili, tenendo conto dell’instabilità dei prezzi dell’energia in questa fase storica“. Sotto la lente ci sono infatti i possibili rialzi che il mercato potrebbe subire e, dunque, misure a sostegno delle fasce più vulnerabili. Il Governo è però alle prese in primis con la messa punto della Nadef, la Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza approderà al Cdm di giovedì 28 settembre.
I margini di azione appaiono decisamente ristretti col problema numero uno che resta quello della caccia alle risorse. Per questo si starebbe valutando come possibile entrata anche una tassa sulle vincite dei giochi. Ma parte delle risorse – secondo quanto viene riferito in ambienti di maggioranza – dovranno arrivare anche dagli spazi generati grazie al maggior deficit 2024. Altra possibile voce di entrata da utilizzare in manovra – che secondo alcune indiscrezioni si aggirerebbe su un valore tra i 20 e i 25 miliardi – è la tassa sugli extraprofitti delle banche.
La tassa sulle banche
Dall’imposta dovrebbero arrivare tra i 2 e i 3 miliardi, anche se manca la quadra definitiva sulle modifiche. Matteo Salvini torna a difendere la misura: “Penso sia giusto chiedere un sacrificio alle banche” ma Forza Italia tiene il punto e chiede ritocchi. Martedì 26 settembre è previsto un vertice di maggioranza con Governo, capigruppo e relatori del provvedimento in esame in Senato e non si esclude che, visti i tempi stretti d’esame si ricorra, mercoledì 27, alla fiducia.
Al di là del decreto in discussione, le priorità restano il taglio del cuneo fiscale e gli aiuti alle famiglie ma resta aperto il cantiere delle pensioni. Così come quello della pubblica amministrazione. E il ministro Paolo Zangrillo avverte: “lo scorso anno siamo intervenuti con un’una tantum ed è chiaro che, se dovessimo pensare al worst case, quanto meno l’una tantum deve tornare. Altrimenti si verrebbe a creare una situazione per cui non solo non abbiamo il rinnovo ma ci sarebbe anche un decalage delle retribuzioni dei dipendenti pubblici. Diciamo che questa è la extrema ratio“.