Dal mese di luglio 2023 è diventato operativo il nuovo Codice degli appalti, introdotto dal Decreto Legislativo. A tal proposito, potrebbe risultare interessante capire quali novità sono previste dal nuovo documento in merito ai rapporti di lavoro privati nell’ambito di appalti pubblici.
Entrato in vigore lo scorso 1° aprile 2023, da luglio dello stesso anno è diventato operativo il nuovo Codice degli appalti, introdotto dal Decreto Legislativo n. 36/2023. Le novità che riguardano i rapporti di lavoro privati nell’ambito di appalti pubblici sono numerose. Ed inoltre, dal 1° luglio 2023 risulta abrogato il precedente Codice dei contratti pubblici regolante la materia. Nello specifico, ci proponiamo di andare ad approfondire le informazioni inerenti ai contratti collettivi nazionali di settore, le irregolarità contributive, il pagamento di retribuzioni in ritardo e le clausole sociali.
Cosa prevede il Codice degli appalti per il contratto collettivo
Innanzitutto è utile specificare che l’Art. 11 del nuovo Codice degli appalti, Principio di applicazione dei contratti collettivi nazionali di settore. Inadempienze contributive e ritardo nei pagamenti, prevede l’applicazione nei confronti del personale impiegato nei lavori, servizi e forniture oggetto di appalti pubblici e concessioni del contratto collettivo nazionale e territoriale in vigore per il settore e per la zona nella quale si svolge il lavoro. Questo deve essere stipulato dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e quello il cui ambito di applicazione sia prettamente relativo all’attività presente nell’appalto o della concessione svolta dall’impresa. I bandi di gara e gli inviti devono indicare il contratto collettivo applicabile al personale dipendente.
Tuttavia, chi partecipa alla gara può indicare nella propria offerta il contratto collettivo da essi applicato. Quest’ultimo, però, deve garantire ai dipendenti le stesse tutele offerte dalla stazione appaltante o dall’ente concedente. In questo caso, la stazione o l’ente devono acquisire una dichiarazione nella quale l’operatore si impegni per tutta la durata del contratto all’equivalenza di tutte le tutele. Inoltre, il nuovo Codice degli appalti prevede che stazioni e enti assicurino le stesse tutele anche ai lavoratori in subappalto.
Irregolarità contributiva, ritardo pagamenti e clausole sociali
Passando poi all’irregolarità contributiva è utile specificare che ogni inadempienza risultante dal documento unico di regolarità contributiva relativo sia personale dipendente dell’affidatario, così come del subappaltatore oppure dei soggetti titolari di subappalti e cottimi, la stazione appaltante è autorizzata a trattenere dal certificato di pagamento l’importo corrispondente all’inadempienza per il successivo versamento diretto agli enti previdenziali e assicurativi. Tali ritenute possono essere svincolate soltanto in sede di liquidazione finale, ma solo dopo la verifica di conformità da parte della stazione appaltante e soprattutto solo dopo aver rilasciato il documento unico di regolarità contributiva.
Il nuovo Codice degli appalti si esprime anche in materia relativa alle retribuzioni in ritardo. In questo il responsabile unico è invitato a procedere per iscritto con una richiesta al soggetto inadempiente a procedere entro 15 giorni. In caso in cui non sia contestata formalmente la fondatezza della richiesta entro il termine, il Legislatore stabilisce che il pagamento degli arretrati spetta alla stazione appaltante direttamente ai lavoratori. Detraendo le somme dovute all’affidatario del contratto o al subappaltatore inadempienti.
Un altro aspetto da chiarire è che i bandi di gara, gli avvisi e gli inviti, tenuto conto della tipologia di intervento, devono prevedere al loro interno specifiche clausole sociali. Queste prevedono: pari opportunità generazionali, di genere e inclusione lavorativa per soggetti svantaggiati o con disabilità. Inoltre le clausole sociali di cui parla il nuovo Codice degli appalti si riferiscono anche alla stabilità occupazionale del personale impiegato, così come l’applicazione dei contratti collettivi tenendo conto delle specifiche illustrate sopra. Ed infine, clausola sociale anche la previsione di tutele economiche e normative per i lavoratori in subappalto rispetto ai dipendenti dell’appaltatore.