È stato pubblicato sulla G.U. n. 179 del 28.7.2021, il Decreto 10 giugno 2021 con il quale vengono definite le modalità di funzionamento del Fondo sperimentale per il turismo esperienziale al fine di sostenere la formazione, le capacità professionali degli operatori del settore. Il Fondo avrà una capienza di 1 milione di euro per l’anno 2021 e 1 milione di euro per l’anno 2022.
COSA È IL TURISMO ESPERENZIALE
Il turismo esperienziale è quello che consente di vivere in modo diretto la storia, la popolazione e la cultura dei luoghi visitati privilegiando la qualità dell’esperienza di viaggio, in ogni suo risvolto. L’elemento chiave del turismo esperienziale consiste nella “personalizzazione” dell’esperienza che deve essere costruita sulle esigenze specifiche dei singoli visitatori che scelgono itinerari diversi da quelli battuti dal turismo di massa.
Infine il turismo esperienziale è connotato dalla richiesta di esperienze coinvolgenti, immersive e comunque legate alle tematiche della sostenibilità ambientale.
A COSA SERVE IL FONDO
In sostanza il Fondo è finalizzato proprio a sostenere i corsi di formazione per migliorare le capacità professionali degli operatori del settore e a qualificarne le competenze in materia di turismo esperienziale e sostenibile nonché a consolidare l’attenzione degli stessi sulle tematiche della sostenibilità ambientale.
QUALI SONO LE REGIONI BENEFICIARIE DEL FONDO
Beneficiarie del Fondo per la formazione turismo esperienziale sono le seguenti Regioni: Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
QUALI SONO I SOGGETTI ATTUATORI DEL PROGETTO
Sarà cura di queste Regioni di selezionare i soggetti attuatori dei corsi di formazione scelti tra enti e agenzie di formazione accreditati dalle Regioni, ITS – Istituti Tecnici Superiori, Università. Questi ultimi dovranno presentare un progetto formativo anche in cooperazione tra loro, ovvero con soggetti privati.
QUALI SONO I CRITERI DI VALUTAZIONE
Tra i criteri di valutazione della proposta progettuale, le suddette Regioni, prevedono, tra l’altro:
a) la qualità ed innovatività del progetto in relazione agli obiettivi del Fondo, in particolare alle tematiche di sostenibilità ambientale;
b) l’avere il proponente già sviluppato e realizzato piani formativi riferibili al turismo esperienziale e sostenibile;
c) la garanzia che una percentuale pari almeno alla metà degli operatori che risultino inattivi a valle del corso di formazione abbia accesso a un tirocinio, uno stage o a un contratto di lavoro, presso imprese turistiche e strutture ricettive operanti nel territorio regionale.
COME SI ATTUA IL TRASFERIMENTO DELLE RISORSE ALLE REGIONI
Il trasferimento delle risorse è subordinato alla trasmissione da parte delle Regioni e positiva valutazione da parte dell’Agenzia per la coesione territoriale, d’intesa con la Direzione generale della valorizzazione e della promozione turistica del Ministero del turismo, della delibera di Giunta regionale avente ad oggetto i seguenti aspetti:
a) i criteri e le modalità di individuazione dei beneficiari;
b) l’elenco dei potenziali beneficiari;
c) i criteri e le modalità di erogazione delle risorse ai beneficiari e della loro eventuale revoca in caso di mancato utilizzo;
d) le modalità con la quale i destinatari possono richiedere la partecipazione ai corsi di formazione;
e) il calendario dei corsi di formazione;
f) le modalità di gestione delle attività di verifica, controllo e rendicontazione dei corsi di formazione, che devono attenersi ai criteri adottati nell’ambito dell’utilizzo delle risorse del Fondo di sviluppo e coesione.
Il contributo è erogato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per le politiche di coesione, a seguito della positiva valutazione di cui sopra si è detto.
Per tutte le altre informazioni consultare il decreto 10 giugno 2021, disponibile cliccando sul link.
(Fonte: Gazzetta Ufficiale)