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L’INAIL ha pubblicato un Vademecum redatto dal Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale dell’Istituto in cui si fa il punto sulle infezioni trasmesse dalle punture di e sui pericoli per chi lavora all’aria aperta.

Sono molti i lavoratori che, operando all’aperto, sono esposti maggiormente al rischio di punture di insetti come zanzare, zecche e pappataci (artropodi). Per citarne qualcuno pensiamo agli agricoltori e allevatori, ai forestali e guardia parchi, ai giardinieri, ai veterinari e addetti ai maneggi, ed è proprio a loro che è dedicato il vademecum redatto dal Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale dell’INAIL.

L’INAIL ha spiegato che le infezioni tramesse dagli artropodi all’uomo vengono definite tecnicamente “zoonosi vettore trasmesse”, rappresentano un importante problema all’interno della sanità pubblica. Negli ultimi anni, ha dichiarato l’INAIL, sono progressivamente aumentati in Europa e nel nostro Paese (rappresentano il 75% delle malattie emergenti a livello mondiale)  i casi importati e autoctoni di patologie virali di origine tropicale, dovuti sia ai cambiamenti climatici che ad altri fattori naturali e antropici, come le migrazioni, le modifiche ambientali, l’espandersi dell’agricoltura intensiva, l’incremento dei viaggi e del commercio di animali.

Nel nostro Paese il Ministero della Salute ha diffuso circolari – a partire dal 1995 – su alcune infezioni allarmanti e sulle misure da attuare, fra cui quella relativa alla Chikungunya, malattia virale caratterizzata da febbre e forti dolori trasmessa all’uomo dalle punture di zanzare infette, che suscitò allarme a fine 2017 in particolare a Roma e nel Lazio.

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Per quanto concerne i lavoratori a rischio e le misure di prevenzione, il Vademecum evidenzia che sebbene il rischio da punture di zanzare e pappataci e da morsi di zecche riguardi tutta la popolazione, a esserne colpiti professionalmente sono principalmente i lavoratori che svolgono la loro attività all’aria aperta. Per tali categorie, il datore di lavoro ha l’obbligo – in conformità alle norme del d.lgs. n. 81/2008 e ss.mm., di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori attraverso misure idonee di protezione e prevenzione nonché di profilassi. In particolare, solo per l’encefalite sono a disposizione vaccini sicuri raccomandati per contadini, per il personale militare operante in zone di pericolo infettivo, e per viaggiatori ad alto rischio diretti ad aree endemiche.

Infine, il Vademecum indica anche alcune norme comportamentali e di controllo ambientale da adottare. In particolare per evitare e/o ridurre al minimo il rischio di punture di insetti l’utilizzo di indumenti chiari o che non lascino scoperte parti del corpo, mentre per le seconde viene raccomandato l’uso di repellenti per insetti o l’installazione di barriere meccaniche come zanzariere o impianti di condizionamento.

(Fonte: INAIL)

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