Il Ministero del Lavoro di concerto con quello dell’Economia, con D.I. del 7 maggio 2018, ha trasferito alle casse dell’INPS una tranche di 9,1 milioni di euro (dei quasi 100 milioni stanziati) da utilizzare quale incentivo per le assunzioni di lavoratori disabili.
Tale intervento si è reso necessario dopo che l’INPS, in una nota, aveva evidenziato che nonostante i fondi già conferiti (58 milioni di euro ex d.l. 50/2017) le risorse risultavano insufficienti per riconoscere l’ incentivo alle assunzioni disabili per l’anno 2018.
Rammentiamo che l’ incentivo per l’assunzione di lavoratori disabili è stato introdotto dall’art. 10 del d.lgs. n. 151 del 2015, con effetto dal 2016. Ed in particolare tale articolo prevede che:
– per ogni contratto a tempo indeterminato sottoscritto con una persona affetta da riduzione della capacità lavorativa superiore al 79% l’incentivo ha una durata di 36 mesi ed è pari al 70% della retribuzione mensile lorda a fini previdenziali;
se la riduzione della capacità lavorativa oscilla tra il 67 e il 79%, è pari al 35% della retribuzione mensile, sempre con durata triennale;
se la disabilità intellettiva e psichica comporta una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45%, sale al 70% della retribuzione per 60 mesi oppure per tutta la durata del contratto a tempo determinato se quest’ultimo dura non meno di dodici mesi.
Il datore di lavoro con assume lavoratori disabili potrà fruire dell’ incentivo in questione tramite conguaglio sulle denunce contributive mensili.
Se invece le aziende, che hanno lavorazioni con un tassi di premio ai fini Inail pari o superiori al 60 per mille, possono autocertificare l’esonero dall’obbligo di assumere lavoratori disabili ma in tal caso sono tenute a versare un contributo di 30,64 euro per ogni giorno lavorativo di mancato impiego di un lavoratore con disabilità; versamento che va poi a confluire nel Fondo per il diritto al lavoro dei disabili.
Al riguardo l’INPS ha evidenziato che nel 2016 sono stati sottoscritti 3090 rapporti di lavoro incentivati (per i quali sono stati necessari accantonamenti superiori a 8,9 milioni di euro); nel 2017 i rapporti di lavoro incentivati sono stati 2993 (con accantonamenti di quasi 25,7 milioni di euro) e nel 2018 (febbraio) l’importo accantonato era già di 24,3 milioni di euro.