La Sezione Lavoro della Corte Suprema di Cassazione, con la sentenza n. 7120 del 2018, ha reso il seguente principio di diritto: “la lavoratrice ha diritto, in base alla legge 104, al trasferimento nella sede di lavoro vicina al padre che ha bisogno di assistenza. Naturalmente va verificata la situazione oggettiva di necessità e il tutto è da bilanciare con gli interessi economici del datore” (Dal Quotidiano del diritto del Sole 24 Ore del 23.3.2018).
Vediamo insieme i fatti di causa di cui alla sentenza 7120/2018.
Con la sentenza n. 526/2012, la Corte di appello di Brescia ha confermato la pronuncia del 7.12.2011 del Tribunale di Bergamo con la quale, in accoglimento della domanda proposta da … spa, era stata condanna a trasferire la ricorrente nella sede di … o in altro Ufficio della zona, limitrofo al Comune di residenza del padre, inabile e bisognoso di assistenza continuativa, essendo stati ritenuti sussistenti i presupposti di cui all’art. 33 legge 104 del 1992.
Avverso la decisione di secondo grado ha proposto ricorso per cassazione la … spa, cui ha resistito con controricorso la lavoratrice.
La Corte Suprema ha rigettato il ricorso con condanna della ricorrente al pagamento, in favore della controricorrente, delle spese del giudizio di legittimità che liquida in euro 4.000,00 per compensi, oltre alle spese forfettarie nella misura del 15 per cento, agli esborsi liquidati in euro 200,00 ed agli accessori di legge.