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Mobbing, fa prova anche il cambiamento di atteggiamento della società:

La Corte Suprema di Cassazione, con la sentenza 30606 del 2017, ha precisato il mobbing risulta provato “se il cambiamento di atteggiamento della società (emarginazione, spostamenti, ecc.) coincide con la scelta del dipendente di rivolgersi ai sindacati per far valere le proprie ragioni” (dal Quotidiano del Diritto del Sole 24 Ore del 21.12.2017, a cura di P. Manciocchi).

Vediamo in sintesi i fatti di causa.

Con la sentenza 85/2012 la Corte di appello di Trento ha confermato la pronuncia non definitiva emessa il 24.11.2009 dal giudice del lavoro del Tribunale della stessa sede (con la quale era stato accertato che … , dipendente della … srl, era stato vittima di una complessiva condotta di mobbing imputabile alla società nel periodo settembre 2004 – luglio 2005; era stata annullata la sanzione della multa di “due ore di paga base e contingenza” irrogata con lettera del 6.12.2004, con condanna della società al pagamento della somma di euro 20,75 trattenuta sulla busta paga del mese di dicembre 20004 a titolo di detta sanzione; era stata annullata la sanzione di biasimo scritto irrogata con lettera del 20.6.2005; era stata condanna la società a corrispondere al lavoratore la somma di euro 16.607,74 a titolo di costituzione della indennità sostitutiva del preavviso trattenuta nella busta paga del luglio 2005 nonché a titolo di corresponsione della indennità sostitutiva del preavviso) e quella definitiva emessa in data 30.11.2010 dallo stesso Tribunale, con cui la … srl era stata invece condannata al pagamento, in favore del ricorrente: della somma di euro 23.328, 00, oltre accessori, a titolo di risarcimento del danno non patrimoniale da menomazione permanente; della somma di euro 5.175,00 a titolo di danno non patrimoniale da menomazione temporanea; della somma di euro 4.200,00 a titolo di danno non patrimoniale consistito nella perdita delle provvigioni nel periodo gennaio – luglio 2005; della somma di euro 801,81 a titolo di rimborso per le spese di assistenza medico-legale sostenute, mentre era stata respinta la domanda di risarcimento del danno patrimoniale da menomazioni permanenti.

Per conoscere tutta la storia e il ragionamento della Corte Suprema consultare la sentenza 30606 del 2017 disponibile cliccando sul link.

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