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Flessibilità grazie al part time senza vincolo di orario minimo

Flessibilità grazie al part time senza vincolo di orario minimo

Flessibilità grazie al part time senza vincolo di orario minimo: 

Il part time senza orario minimo potrebbe tamponare, grazie alla sua flessibilità, l’attuale situazione legata all’abolizione dei voucher e nelle more del loro ripristino.

Ad illustrarci come è l’articolo pubblicato oggi (8.6.2017) dal Sole 24 Ore (firma: G. Fal. E M. Pri.; Titolo: “Grande flessibilità con il part time senza vincolo di orario minimo”) che vi proponiamo.

Ecco l’articolo.

Previsto e utilizzato dal 2013, il part time senza orario minimo potrebbe risultare utile per sopperire alla scomparsa dei voucher, almeno fino a che non saranno ripristinati. Il Ccnl intersettoriale commercio, terziario, servizi, pubblici esercizi e turismo di Cifa e Confsal contiene una disciplina del lavoro a tempo parziale che si caratterizza per un elemento abbastanza inusuale nella normativa collettiva: l’assenza di un orario minimo, con la conseguente possibilità di utilizzare questo strumento in maniera molto flessibile, in funzione delle esigenze aziendali, anche se resta l’obbligo di rispettare alcuni paletti specifici.

L’articolo 154 dell’accordo collettivo prevede che nel contratto di lavoro a tempo parziale sia contenuta puntuale indicazione della durata della prestazione lavorativa e della collocazione temporale dell’orario con riferimento al giorno, alla settimana, al mese e all’anno. Questa indicazione, comunque, non vincola in maniera insuperabile la possibilità di utilizzare la prestazione perché le parti interessate possono prevedere l’inserzione di apposite clausole elastiche relative alla variazione della collocazione temporale della prestazione lavorative o relative alla variazione in aumento della durata della prestazione stessa. Questa flessibilità deve risultare da patto scritto anche contestuale al contratto di lavoro.

Questa particolarità del Ccnl è stata messa a punto ben prima dell’eliminazione dei voucher, per venire incontro alle esigenze delle piccole e piccolissime imprese, al fine di consentire, per esempio, un part time verticale di una sola giornata nei negozi, magari per far fronte al picco di vendite del sabato. L’abolizione dei voucher, secondo il segretario generale della Confsal Marco Paolo Nigi, ha lasciato scoperti e senza strumenti interi settori produttivi. In questo contesto, sottolinea Andrea Cafà, presidente di Cifa, «rendere possibile l’assunzione con contratto part time verticale per alcuni giorni della settimana o per alcuni periodi dell’anno ci appare una soluzione conveniente e adatta a tutte le aziende che operano in settori caratterizzati da fattori stagionali e picchi produttivi».

 

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