Detassazione 2016 e welfare aziendale, la guida dei Consulenti del Lavoro:
Ecco la Guida sulla detassazione e welfare aziendale pubblicata dalla Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro – Dipartimento Scientifico e presentata dai due relatori, Luca Caratti e Giovanni Marcantonio, in occasione del Corso della Scuola di alta Formazione tenutosi a Roma il 30 maggio scorso (v. anche: la guida alla corretta procedura delle Dimissioni on line e Busta paga le istruzioni per saperla leggere).
La guida, aggiornata al 16.6.2016, illustra vantaggi e svantaggi, opportunità e vincoli fiscali nella gestione di leve finanziarie e servizi, flessibilità e smart working, flexible benefits, detassazione, ottimizzazione del costo del lavoro e molto altro. La guida, relativamente alla detassazione 2016, contiene anche un esempio di regolamento conto welfare ed un esempio di verbale di accordo aziendale che realizzano esperienze di welfare.
Come illustrato nella Guida, gli strumenti di welfare aziendale vengono scelti soprattutto per ridurre la conflittualità e migliorare il clima lavorativo (36,7%), per ridimensionare il turn over (24,1%) e per incrementare la presenza femminile in azienda (20,3%).
Le misure di welfare maggiormente utilizzate dalle aziende per i dipendenti sono buoni pasto, assistenza sanitaria, orari flessibili e convenzioni per acquisti a prezzi scontati
La Guida, poi, fa notare che sono sempre di più le imprese italiane che investono nel welfare aziendale con l’obietto di fidelizzare le figure più qualificate in azienda, aumentare la produttività e rispettare il principio della sostenibilità.
Il welfare aziendale, inoltre, grazie alle agevolazioni fiscali introdotte dalla Legge di Stabilità 2016 in materia, amplia la platea dei lavoratori che possono fruire di benefit aziendali molto vantaggiosi. “Il decreto attuativo in materia di detassazione pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 14 maggio – spiega Luca Caratti, relatore del corso assieme a Giovanni Marcantonio – era l’ultimo tassello che mancava per completare il quadro e adesso ci sono tutti i presupposti perché le aziende siano stimolate a offrire premi in denaro, viaggi, visite mediche, e altri bonus anche là dove prima erano più restie ad elargirli anche per via dell’elevato costo del lavoro”.
Inoltre le aziende che hanno sostenuto spese per specifiche finalità di educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale e sanitaria o culto potranno detrarre tali somme dal costo complessivo del lavoro previo accordo tra datore di lavoro e al tempo stesso prevedere l’erogazione di premi di risultato per i lavoratori che, se non superano l’importo di 2.000 o 2.500 euro e non sono percepiti da un dipendente con un reddito superiore ai 50mila euro, saranno soggetti all’imposta sostitutiva del 10% e non più a quella ordinaria che poteva arrivare fino al 41% in base al reddito.
Si rinvia dunque per tutte le informazioni sul welfare aziendale e sulla detassazione 2016 alla Guida della Fondazione disponibile cliccando sul link.
(Fonte: Fondazione Studi Consulenti del Lavoro)