SIA, il contributo mensile per le famiglie a partire da settembre:
Restando ancora in tema di SIA – Sostegno per l’Inclusione Attiva, partirà dal prossimo 2 settembre l’erogazione di un contributo mensile di 80 euro per ogni componente di famiglie disagiate e fino ad un massimo di 400 euro, secondo quanto previsto dal Decreto 26 maggio 2016 (v. anche il documento informativo del Ministero del Lavoro su: Come funziona il SIA)
E a parlarci di SIA è anche l’articolo pubblicato oggi (20.7.2016) dal Sole 24 Ore (Firma: M.Pri., Titolo: “Dal 2 settembre aiuto alle famiglie in difficoltà”.
Ecco l’articolo.
Un contributo mensile di 80 euro a ogni componente delle famiglie economicamente più in difficoltà. Dal 2 settembre si potrà chiedere il sostegno per l’inclusione attiva (Sia), cioè l’evoluzione su scala nazionale della Carta acquisti introdotta nel 2014 in via sperimentale in dodici comuni con più di 250mila abitanti.
I requisiti necessari per richiedere l’aiuto sono numerosi. Innanzitutto si deve essere cittadini italiani o comunitari o dei familiari con diritto di soggiorno o, ancora, stranieri con permesso di soggiorno di lungo periodo e in tutti i casi residenti in Italia da almeno 2 anni. In famiglia deve essere presente un minorenne o un figlio disabile, oppure una donna in stato di gravidanza.
Sul fronte economico, si deve avere un indicatore della situazione economica equivalente (Isee) non superiore a 3mila euro ed eventuali altri aiuti economici devono essere di importo inferiore a 600 euro mensili. E ancora, nel nucleo familiare non ci devono essere percettori di strumenti di sostegno al reddito per i disoccupati quali Naspi e Asdi, e non si devono aver acquistato autoveicoli o motoveicoli nel recente passato.
Se si rispettano tutti questi requisiti, si potrà fare domanda al Comune che, entro 15 giorni, effettuerà le verifiche di sua competenza sui requisiti e poi trasmetterà la documentazione all’Inps che, a sua volta entro 10 giorni, effettuerà ulteriori controlli e assegnerà un punteggio corrispondente alla «valutazione multidimensionale del bisogno». Le varie informazioni contenute nella domanda, infatti, servono per individuare lo stato di difficoltà su una scala con valore massimo 100: per accedere al Sia servono almeno 45 punti.
Il bacino di riferimento è stato calcolato tra 800mila e un milione di persone, ma a fronte dei 750milioni di euro disponibili, peraltro assegnati su base regionale, non si riuscirà a raggiungere tutti (probabilmente la metà o meno). L’importo erogato è di 80 euro per ogni componente il gruppo familiare, ma con un massimo di 400 euro, che verranno caricati su una carta prepagata, riducibili però a fronte di altre misure di sostegno al reddito, quali bonus bebè maggiorato, diritto all’assegno familiare per almeno tre figli minori, carta acquisti ordinaria.
Inoltre per mantenere il diritto all’aiuto si dovrà partecipare al progetto di attivazione sociale e lavorativa messo a punto dai Comuni coordinati negli Ambiti territoriali. In caso contrario le stesse amministrazioni potranno revocare il contributo. E qui Comuni e Ambiti sono chiamati a uno sforzo organizzativo e di adeguamento delle professionalità che costituisce un passaggio non scontato per il buon esito dell’iniziativa.