Artigiani e Fondo di solidarietà bilaterale alternativo:
Per gli artigiani che hanno esaurito la CIG in deroga è in arrivo il decreto con il quale diverrà operativo il Fondo di solidarietà bilaterale alternativo dell’artigianato (FSBA) come voluto dal Jobs Act con la riforma degli ammortizzatori sociali. Il Fondo prevede una ulteriore prestazione rispetto a quelle standard per aiutare le aziende artigiane che, allo stato, potrebbero trovarsi in stato di difficoltà e senza la possibilità di un ammortizzatore.
E a parlarci di artigiani e di Fondo di solidarietà bilaterale alternativo è anche l’articolo pubblicato oggi (7.6.16) dal Sole 24 Ore (firma: Matteo Prioschi; Titolo: “Artigiani, ammortizzatore ponte”) che vi proponiamo.
Ecco l’articolo.
Una prestazione straordinaria per le imprese artigiane che hanno esaurito la Cig in deroga. In attesa della pubblicazione del decreto interministeriale che consentirà l’operatività del Fondo di solidarietà bilaterale alternativo dell’artigianato (Fsba) dopo l’adeguamento al Jobs act, il fondo ha messo a punto una prestazione ulteriore, rispetto a quelle “standard”, per venire incontro alle esigenze delle aziende che in questo periodo potrebbero trovarsi in difficoltà e senza un ammortizzatore.
Con l’accordo interconfederale del 10 dicembre 2015 sono state adeguate le fonti istitutive dell’Fsba come richiesto dal decreto legislativo 148/2015 che ha riformato gli ammortizzatori sociali. Tuttavia, per avere la piena operatività nella nuova versione, il Fondo deve attendere la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto interministeriale che fornisce disposizioni per quanto riguarda la sostenibilità finanziaria, i requisiti degli amministratori e le modalità di controllo.
Di conseguenza l’Fsba non può avviare la sua attività (come ribadito dal ministero stesso con la nota 40/10984 del 18 maggio) che prevede la corresponsione, in alternativa, di un assegno ordinario o di un assegno di solidarietà a favore dei dipendenti delle imprese che devono ridurre le ore di attività per situazioni di crisi temporanee o per evitare licenziamenti per giustificato motivo oggettivo.
In questo contesto, il 1° giugno, le parti sociali istitutive del Fondo hanno sottoscritto un accordo interconfederale per una prestazione straordinaria, omologa a quelle ordinarie, a vantaggio delle imprese in crisi che hanno esaurito completamente la Cig in deroga. Questa prestazione potrà essere finanziata solo con le risorse accantonate dall’Fsba al 31 dicembre 2015. L’accordo è stato inviato al ministero per ricevere il via libera e diventare operativo.
Sempre il 1° giugno è stato approvato il regolamento del Fondo (inviato anch’esso al ministero) che entrerà in vigore contestualmente al decreto interministeriale di cui si attende la pubblicazione. Rispetto alle indicazioni già contenute nell’accordo interconfederale del 10 dicembre 2015, il regolamento precisa che imprese e lavoratori iscritti all’ente bilaterale di settore (Ebna) sono automaticamente iscritti all’Fsba e che l’erogazione degli assegni di integrazione salariale avviene tramite gli enti bilaterali territoriali, nell’ambito delle risorse disponibili per quel territorio, direttamente ai lavoratori o attraverso le imprese. Queste ultime dovranno presentare la domanda al Fondo entro 20 giorni dalla sospensione o riduzione dell’attività. In caso contrario l’avvio della prestazione decorrerà dalla data della richiesta.
Una delle condizioni necessarie è la regolarità contributiva da parte dell’azienda nei confronti di Fsba dal 1° gennaio 2016. Inoltre prima di chiedere l’intervento del Fondo dovranno essere stati utilizzati le ferie residue e gli strumenti ordinari di flessibilità applicati in azienda, quali la banca delle ore e i Rol.